Gruppo UNIPOL, in stato di agitazione le lavoratrici e lavoratori del comparto terziario
Già dalle prossime ore iniziative di sciopero contro le disuguaglianze contrattuali tra i dipendenti
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Da oggi le lavoratrici e i lavoratori del comparto terziario del Gruppo Unipol sono in stato di agitazione. Dopo mesi di colloqui, di riunioni e trattative, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie, hanno deciso di proclamare iniziative di sciopero già dalle prossime ore per rivendicare condizioni di lavoro eque per tutti i dipendenti del gruppo.
Alla base della mobilitazione ci sono le profonde disparità contrattuali tra i lavoratori del più grande gruppo assicurativo italiano, realtà aziendale affermata nel mercato dalle capacità economica e finanziaria illimitata. Ma non tutte le lavoratrici e i lavoratori possono contare su una contrattazione collettiva ed individuale che rispecchi questa realtà economica. Nel comparto dei servizi tecnologici e della mobilità – come il tanto pubblicizzato UnipolMove – mancano il salario variabile, le indennità adeguate alla professionalità e un quadro di diritti e opportunità organizzative al pari con gli altri dipendenti. In breve, si tratta di lavoratori di serie B in un’azienda di serie A.
Nonostante le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali per migliorare le condizioni salariali e contrattuali, l’azienda ha ritirato ogni apertura, proponendo di formalizzare le attuali condizioni, ignorando le legittime rivendicazioni dei lavoratori. Una beffa e un’offesa alla dignità di chi sta rendendo grande l’azienda nei suoi nuovi investimenti non assicurativi.
Anche sul fronte dello smart working, inizialmente concordato in via sperimentale, si è assistito a un passo indietro da parte di Unipol, che ha deciso di negare questa opportunità, aumentando ulteriormente il malcontento tra i dipendenti.
Unipol, il più grande gruppo assicurativo italiano, si presenta al pubblico con un’immagine di solidità e successo: prodotti finanziari e assicurativi di punta, investimenti ambiziosi come il grattacielo di Piazza Gae Aulenti a Milano e sponsorizzazioni sportive di alto livello. Tuttavia, questa immagine stride con la realtà vissuta da una parte dei suoi lavoratori, che contribuiscono al successo dell’azienda senza godere di condizioni contrattuali all’altezza.
Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs è inaccettabile che le lavoratrici e i lavoratori del comparto terziario siano trattati in modo tanto iniquo. La lotta non è contro i colleghi del settore assicurativo, ma contro una politica aziendale che alimenta divisioni interne e disuguaglianze per incrementare profitti e potere.
Le lavoratrici e i lavoratori non ci stanno. La mobilitazione è solo l’inizio di una battaglia per il riconoscimento del valore di tutti i dipendenti del Gruppo Unipol.