29/4/2022 ore: 17:55

Primo Maggio: al lavoro, alla lotta e al rinnovo dei contratti

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È un Primo Maggio importante quello che andiamo a festeggiare quest'anno, un'occasione per rimettere con più forza al centro il lavoro: la sua necessità, la sua stabilità, la sua tutela e la sua sicurezza.

Oltre due anni di emergenza sanitaria hanno sospeso il mercato del lavoro. La tutela garantita dal blocco dei licenziamenti ha permesso di transitare lavoratrici e lavoratori ai margini di una presunta ripresa: ma la libertà di licenziare è arrivata ben prima della libertà di riprendere le attività a pieno regime e di recuperare quanto era andato perso durante l'emergenza sanitaria,

i licenziamenti sono tornati mentre la pandemia imperversava ancora, anzi proprio mentre toccava le punte più alte di sempre, e il ritorno al ben noto uso della flessibilità si è fatto più sfrontato e incontrollato di quanto non fosse già. 

Quello che è avvenuto in diversi alberghi romani, e non solo, racconta bene la gestione unilaterale e poco responsabile adottata da una parte delle imprese una volta sdoganati i licenziamenti.

"La condizione di insicurezza nelle prospettive rischia di prevalere su qualsiasi altra cosa importante e, se anche prima della pandemia avevamo difficoltà a registrare il concetto di 'flessibilità buona' nei nostri settori, di certo la flessibilità già molto spinta che li interessava si è fatta ancora più vorace" dice Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale della Filcams Cgil. 

L'uscita dall'emergenza ci ha riconsegnato, amplificati, i problemi che affrontavamo già prima. "Dovevamo uscirne migliori ma di fatto, guardando al mondo del lavoro, questa prospettiva è ancora disattesa e per questo è una battaglia ancora centrale - nota Gabrielli – e non solo per le aspettative legate all'utilizzo del Pnrr. Ci troviamo di fronte a molti contratti nazionali scaduti da anni e a una resistenza delle parti datoriali che sta rendendo sempre più faticosi i rinnovi, due casi emblematici le Farmacie speciali, il cui contratto è scaduto da sette anni, e la Vigilanza privata e Servizi Fiduciari, che ha superato i sei".

Ma anche il tema delle disuguaglianze continua ad essere forte. "Le differenze di genere, nei luoghi di lavoro e tra lavoratori, rappresentano ancora un nodo da affrontare - aggiunge la segretaria generale della Filcams - come la condizione del lavoro povero dato da contratti a termine, part time involontari, discontinuità; una precarietà che comprime le aspettative delle persone a partire dai giovani e dalle donne".

Si è riaffacciata poi la polemica, di tanto in tanto rinfocolata da nuove esternazioni, sulla difficoltà di trovare personale nella filiera turistica, una visione che non tiene in alcuna considerazione i grandi problemi del settore, accentuati dalla pandemia e rinvigoriti dal citato uso indiscriminato della flessibilità e di lavoro nero, grigio, irregolare, che rappresentano in molti casi i termini dell'offerta occupazionale nel Turismo.

Come è di assoluta attualità la tematica degli appalti dove legalità, buona occupazione e sua salvaguardia, qualità dei servizi, sono gli elementi qualificanti da presidiare anche nell’iter del DDL. "Per questo, riteniamo indispensabile e irrinunciabile il ripristino dell’obbligatorietà della clausola sociale nei bandi di gara". 

E il lavoro sta insieme alla questione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, precipitata negli ultimi anni verso conteggi drammatici di infortuni e malattie. "L'attenzione elevata dalla pandemia alla cura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro suggerisce una direzione di intervento più ampia, che veda tutte le parti coinvolte collaborare ad un'opera di prevenzione efficace", osserva Gabrielli.

Da tutto questo è necessario muovere, "in un Primo Maggio che ci trova nell'incertezza data da una pandemia mondiale della quale non vediamo ancora la fine, alla quale si sono aggiunte l'instabilità e le conseguenze di uno scenario di guerra. Rispondiamo ripartendo con più forza, energia e determinazione alla conquista del diritto certo a un lavoro stabile, di qualità, che possa garantire a lavoratrici e lavoratori una vita dignitosa", conclude la segretaria generale.

"Per questo Primo Maggio rilanciamo, senza esitazioni: al lavoro, alla lotta e al rinnovo dei contratti, da Assisi e da tutte le piazze e i luoghi di lavoro".