Verisure Italy Srl, rottura delle trattative per il primo contratto integrativo aziendale: il 28 marzo sarà sciopero
Contenuti associati
Verisure Italy Srl, nota azienda di vendita e installazione di allarmi, a più di un anno dall’avvio del confronto con le organizzazioni sindacali non intende riconoscere le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori avanzate nell’aprile 2024 con la piattaforma sindacale, limitandosi a timide aperture che non modificano l’impostazione unilaterale aziendale. Filcams Cgil e Fisascat Cisl dopo aver constatato lo stallo nelle trattative, si trovano dunque costrette a proclamare il 28 marzo lo sciopero del personale dipendente.
“Le lavoratrici e i lavoratori di Verisure Italy sono stanchi, richiedono più diritti e il riconoscimento salariale della loro professionalità nonché un ambiente di lavoro più vivibile con meno pressioni e stress da parte della direzione aziendale”, dichiarano Filcams Cgil e Fisascat Cisl.
Vista la carenza di personale, le lavoratrici e i lavoratori della centrale operativa sono costretti a un superlavoro, anche in ragione della crescita di clienti che nel tempo non ha visto un proporzionale incremento delle guardie giurate. Alle lavoratici e ai lavoratori del Customer Care (la stragrande maggioranza dei dipendenti) non viene riconosciuta professionalità e crescita aziendale, essendo la premialità a completa discrezione dell’ azienda.
I piccoli passi in avanti registrati nell'ultimo anno dal negoziato, sono stati bloccati dai vincoli di budget imposti dalla casa madre in Spagna, che in realtà celano la volontà di mantenere invariata l’impostazione individuale della contrattazione, lasciando solo le briciole alla contrattazione collettiva.
Filcams e Fisascat chiedono: un giusto salario, proporzionato alla crescente marginalità aziendale; un welfare aziendale tarato sul dipendente e non solo sulla famiglia; una premialità basata su indici oggettivi e non affidata arbitrariamente ai team leader; buoni pasto e crescita professionale di tutto il personale, anche quello in telelavoro; più diritti sindacali e più sicurezza; un ambiente di lavoro migliore, senza continue pressioni e continui controlli con ascolti massivi delle telefonate; una organizzazione del lavoro che concili i tempi di vita e di lavoro.
“Più che nella pubblicità – insistono le sigle sindacali - serve investire sulle lavoratrici e sui lavoratori. Perché siamo convinti che siano soprattutto i dipendenti, con la loro professionalità, a far crescere l’azienda”.