21/4/2004 ore: 17:30

«25 APRILE E 1° MAGGIO SONO FESTE ANCHE PER I LAVORATORI DEL COMMERCIO»

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21 aprile 2004

«25 APRILE E 1° MAGGIO SONO FESTE ANCHE PER I LAVORATORI DEL COMMERCIO»
Campagna di Filcams Fisascat Uiltucs contro le aperture dei negozi nei due giorni di festa civile

Le segreterie nazionali di Filcams Fisascat Uiltucs hanno prodotto uno stampato da distribuire davanti ai magazzini e da affiggere alle bacheche aziendali per esprimere la propria contrarietà a un uso indiscriminato delle deroghe al calendario commerciale.

«25 APRILE ricorrenza della Liberazione, “liberiamo” anche i lavoratori e le lavoratrici del commercio

1° MAGGIO festa del Lavoro, facciamolo festeggiare anche alle lavoratrici e ai lavoratori del commercio.

«Le segreterie nazionali di Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, Uiltucs-UIL, dichiarano la propria contrarietà alle deroghe che molti Comuni hanno concesso per l’apertura dei negozi in queste due giornate.

«Gli acquisti possono essere effettuati anche in altri giorni, il commercio non è un servizio indispensabile, non può essere paragonato al pronto soccorso.

«Siamo contrari perché queste due festività civili sono molto importanti, così come lo sono alcune feste religiose quali Natale e Pasqua per le quali i Comuni giustamente non concedono deroghe per aprire i negozi.

«Le donne e gli uomini non vivono di solo lavoro, ma anche di dignità personale, di vita familiare e sociale, di riposo, di accrescimento della loro cultura, di gioie e di svago.

«25 Aprile e 1° Maggio rappresentano e sono la memoria storica di battaglie fatte anche di sofferenza e di sangue, oltre che di alti valori, e quindi nessuno Stato o capo di governo o imprenditore in nome del liberismo selvaggio e del dio danaro possono “annullarle”.

«Le lavoratrici e i lavoratori del commercio intendono festeggiarle per la loro qualità della vita e per la memoria storica che rappresentano e che non può e non deve essere cancellata.

«Per queste ragioni le segreterie nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs invitano le lavoratrici e i lavoratori a non lavorare in queste due giornate, che ricordiamo essere comunque retribuite in quanto festività nazionali, e a partecipare alle manifestazioni che si terranno nelle varie città per ricordare il giorno della Liberazione dal nazi-fascismo e per festeggiare la giornata dei lavoratori».