3/10/2003 ore: 14:58

« ABBIAMO CONCORSO A SALVARE AMINA, SALVIAMO NOI STESSE »

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3 ottobre 2003
« ABBIAMO CONCORSO A SALVARE AMINA, SALVIAMO NOI STESSE »
Le donne di Filcams Fisascat Uiltucs prendono posizione sui fatti sociali e politici

Le donne di Filcams Fisascat Uiltucs condannano le politiche di questo governo che indeboliscono le condizioni di vita e di lavoro della Donna e ne minano l’immagine nell’opinione pubblica italiana e, ancor più grave, all’estero.

Giudicano vergognoso quello che si è consumato in parlamento in occasione della discussione della legge sulla procreazione assistita dove le deputate di tutti gli schieramenti sono state insultate e definite « troie » dai rappresentanti del popolo di Forza Italia e An.

Vergognose le dichiarazioni del presidente del Consiglio che, durante il discorso ufficiale a Wall Street, motiva maggiori investimenti statunitensi nel nostro Paese, non solo perché ci sono meno comunisti ma anche perché « ci sono tante belle segretarie » e « gli imprenditori sfoggiano in copertina dolci signore ».

Vergognosa una legge di riforma del mercato del lavoro che introduce tra le tante tipologie di lavoro quello a chiamata che ricadrà maggiormente sulle donne, relegandole così a ricoprire ruoli sempre più marginali e precari (alla faccia delle pari opportunità!), tant’ è che il presidente del Consiglio ha dichiarato « che il nostro mercato del lavoro è il più flessibile d’Europa ».

Vergognoso non aver ancora attivato il tavolo sullo statuto dei nuovi lavori, senza il quale le donne che accetteranno le nuove forme d’impiego rischiano di non essere più tutelate durante la maternità.

Vergognosa la decisione della ministra Prestigiacomo, che senza alcun coinvolgimento delle parti interessate ha abolito unilateralmente la commissione Pari Opportunità, che ha rappresentato per vent’anni la sede istituzionale di elaborazione politica che ha complessivamente migliorato la condizione della Donna e della Lavoratrice nel nostro Paese, disconoscendo un’esperienza che tanto ci invidiavano le colleghe degli altri Paesi.

Vergognosa ed incivile una Finanziaria che non prevede le risorse necessarie a finanziarie le politiche sociali a sostegno della famiglia.

Vergognoso il tentativo di mettere a bagno maria qualsiasi tentativo di proposta di legge elettorale in attuazione della modifica dell’art.51 della Costituzione relativa alla parità di accesso delle Donne alle elezioni europee, nazionali, regionali e amministrative.

Vergognoso aver recepito la direttiva comunitaria sulle discriminazioni senza aver minimamente coinvolto le parti sociali, introducendo tra l’altro una norma ambigua, non prevista dalla direttiva stessa, che subordina la condanna della discriminazione all’analisi delle condizioni di lavoro.

Vergognosa una proposta di modifica delle pensioni che non considera che il 75% di coloro che percepiscono 500 euro al mese sono donne che vivono sotto la soglia di povertà – e che solo l’11% arriva a versare 40 anni di contributi. Sono tutte ipotesi finalizzate a “fare cassa” e a dare un ulteriore colpo al sistema di protezione sociale pubblico. Tra l’altro la riforma Dini aveva già ulteriormente abbassato il livello di tutela pensionistica, soprattutto per coloro che andranno in pensione con il sistema contributivo.

Abbiamo concorso a salvare Amina, salviamo noi stesse.