21/7/2003 ore: 15:06

ACCORDO CALLCENTER: SIGLATO PROTOCOLLO PER LAVORATORI IN OUTSOURCING

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18 luglio 2003
ACCORDO CALLCENTER: SIGLATO PROTOCOLLO PER LAVORATORI IN OUTSOURCING
Comunicato delle segreterie Filcams Fisascat Uiltucs

«Il protocollo sottoscritto con Assocallcenter (Confcommercio), che è parte integrante del vigente ccnl del terziario, distribuzione e servizi, coinvolge in questa prima fase 32 imprese per un totale di 12mila addetti e traguarda importanti obiettivi per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto.

Il comparto dei callcenter si è sviluppato attraverso forme di flessibilità selvaggia e contratti di collaborazione.

Con la firma del protocollo anche le lavoratrici e i lavoratori di questo settore potranno contare su norme contrattuali e su salari che li equiparano al milione e mezzo di occupati nel terziario.

In particolare, Filcams Fisascat Uiltucs sottolineano come l’ipotesi di accordo prevede una graduale trasformazione dei contratti di collaborazione in lavoro dipendente.

Il protocollo regolamenta l’apprendistato, definendo una percentuale di conferma a tempo indeterminato di almeno il 60% degli apprendisti e il raggiungimento graduale del 100% del salario.

In conseguenza della riduzione quantitativa delle collaborazioni si è definita un’unica percentuale di contratti a termine e interinali pari al 40% che successivamente scenderà al 35% e che ricomprende tutte le fattispecie escluse dalla legge.

Inoltre a tutti i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato si applica il diritto di precedenza per nuove assunzioni, siano esse a termine o a tempo indeterminato.

Le parti si incontreranno per definire gli elementi che distinguono il lavoro dipendente dalle collaborazioni, definendo i relativi compensi.

Filcams Fisascat Uiltucs sottolineano che questi lavoratori potranno godere di tutti quei diritti sindacali che spesso nei callcenter sono stati finora negati.

L’ipotesi di accordo sarà sottoposta al voto dei lavoratori in assemblee che potranno essere convocate anche in assenza di Rsa o Rsu dalle organizzazioni sindacali territoriali.

Quello che da ora si può affermare è che non siamo più in una giungla ma abbiamo delle regole».