Appalto Ristorazione Telecom Italia, raggiunta l’intesa sul cambio di gestione
Soddisfazione dei Sindacati
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Sì alla Clausola Sociale prevista dal Contratto Nazionale, tutelata l’occupazione e attivati gli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori.
Dopo lungo periodo e molte iniziative assunte dalle organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, ad ogni livello, si è risolta con esito positivo la vertenza relativa al cambio di gestione del servizio di ristorazione presso le sedi di Telecom Italia spa.
La vicenda coinvolge circa 270 lavoratrici e lavoratori, per la maggioranza donne, con contratti a part-time “involontario”, addetti alle mense e ai bar nelle strutture Tim, rimasti in condizioni di incertezza a causa della mancata applicazione della clausola sociale del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro al momento dell’aggiudicazione del servizio al nuovo operatore. A fare il paio con questa situazione lo stop dei servizi di ristorazione presso le sedi Telecom dettato dal ricorso prolungato allo smart working da parte della committenza in uno scenario profondamente segnato dagli effetti dell’emergenza sanitaria ancora in corso.
In questo contesto, su ripetute sollecitazione delle Organizzazioni Sindacali, si è avviato il confronto presso il Ministero del Lavoro con il coinvolgimento di tutte le parti interessate (imprese uscenti CIRFOOD e ELIOR, impresa subentrante ALL FOOD e Telecom), che, nel tardo pomeriggio del 30 dicembre è giunto ad una sintesi ispirata dalla necessità di dare continuità occupazionale e reddituale a tutto il personale coinvolto nel cambio di gestione dell’appalto.
I sindacati hanno commentato positivamente l’intesa raggiunta che recupera, attraverso una compartecipazione responsabile delle imprese uscenti ed entrante, il contenuto della clausola sociale del cambio di gestione del Contratto Nazionale. L’accordo inoltre tutela ad oggi l’occupazione, stabilendo il passaggio di buona parte del personale al nuovo gestore dal 1° febbraio 2022 e il permanere della parte rimanente in capo alle imprese uscenti e tutela il reddito, prevedendo l’attivazione comunque degli ammortizzatori sociali per tutto il personale coinvolto nel cambio di gestione a partire da gennaio del 2022, in continuità con quanto avviene da marzo del 2020 a causa dell’emergenza sanitaria.
Le Parti hanno inoltre concordato un impegno al confronto finalizzato ad intese per i prossimi mesi, considerato che il perimetro del nuovo servizio di ristorazione è contrattualmente ridotto rispetto al precedente e che i servizi sono al momento tutti fermi a causa dello smart working attivato dalla committenza. La riorganizzazione del servizio sarà pertanto tema di confronto dei prossimi mesi, così come il tema delle possibili ricollocazioni finalizzate a dare effettiva prospettiva di stabilità occupazionale insieme ad altri strumenti che potranno essere individuati dalle parti (“Piano di gestione”).
Nell’esprimere soddisfazione per il risultato conseguito attraverso il difficile confronto, le segreterie nazionali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, sottolineano l’importante e decisivo ruolo svolto dal Ministero del Lavoro, nelle persone del Dott. Trapasso e del Dott. De Camillis, rispettivamente Capo Segreteria Sottosegretario Nisini e Direttore Generale Relazioni sindacali, ai fini buon esito della vertenza, in particolare richiamando tutti i soggetti interessati a far prevalere la responsabilità sociale ovvero l’obiettivo di dare priorità, pur nelle criticità manifeste del contesto, alla continuità occupazionale e reddituale delle lavoratrici e dei lavoratori.