7/10/2022 ore: 12:03

Calzedonia, Intimissimi e Tezenis: riaprono i negozi di Arezzo

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A cinque mesi dalla chiusura per fallimento della proprietà, riapriranno a breve tutti i negozi Calzedonia, Intimissimi, Intimissimi Uomo e Tezenis di Arezzo. Due nella zona commerciale Setteponti e tre nel centro cittadino. Una situazione che si presentava drammatica per 26 lavoratrici, risolta positivamente grazie all’accordo siglato dai sindacati e Calzedonia che ha deciso di rilevare i punti vendita cittadini per gestirli direttamente. L’accordo ha incassato il parere positivo anche del curatore fallimentare che segue la liquidazione giudiziaria della società aretina che aveva la proprietà dei cinque negozi.

Con questo accordo, Calzedonia si impegna a riassorbire, entro 30 giorni, tutte le lavoratrici garantendo loro non solo l’applicazione del contratto nazionale ma anche il mantenimento di inquadramento, mansioni e retribuzione. Le lavoratrici saranno assunte con il riconoscimento di anzianità convenzionale dalla data di assunzione da parte della vecchia società con i relativi scatti di anzianità. Alle apprendiste verranno prorogati i contratti. Si prevede che i negozi possano riaprire fin dalla prossima settimana.

“È stata una vertenza lunga e difficile” commenta Bianca Marinari che per Filcams ha seguito direttamente la trattativa di accordo. “I nostri obiettivi – prosegue – erano non solo la difesa dell’occupazione ma anche di tutti i diritti che le lavoratrici avevano maturato in questi anni. Con l’accordo di oggi, possiamo dire che nessuno ha perduto un solo euro. Ed è un ottimo risultato tenendo conto che la vertenza era iniziata con l’ipotesi di chiusure e licenziamenti. Le lavoratrici hanno sostenuto la lotta sindacale, rendendo possibile l’intesa di oggi pomeriggio. E sia Calzedonia che la curatela della vecchia società hanno dimostrato disponibilità nel giungere ad un accordo che salvaguardasse tutti i diritti delle lavoratrici”.

Una trattativa difficile, è stato detto, perché coinvolgeva il fallimento del vecchio gestore, con i limiti che questo comporta, a partire dal recupero del Tfr delle lavoratrici, cui era stato proposto anche di dimettersi per essere riassunte direttamente da Calzedonia. “Un’ipotesi azzardata – dice il segretario generale di Filcams Arezzo, Marco Pesci – che avrebbe rischiato di aprire altri fronti di criticità. Le lavoratrici, su nostro consiglio, non hanno ceduto, aprendo la strada al miglior risultato raggiungibile, che ha scongiurato la riduzione di tutele e diritti delle lavoratrici coinvolte, cui si rischiava di far pagare il conto di un fallimento di cui non erano per niente responsabili”.

Un’ultima considerazione Pesci la riserva al modello di gestione in franchising di tantissime aziende multinazionali, e che rischia di non essere adeguato ai cambiamenti sempre più repentini del mercato.

“Calzedonia ha migliaia di dipendenti diretti in tutta Italia – dice Pesci – ed è un vero e proprio colosso a livello Europeo. Un impero commerciale governato con un impegno esiguo nella gestione del personale. Un sistema di distribuzione che investe migliaia di addetti impiegati nei tantissimi punti vendita sparsi lungo tutta la Penisola e nel mondo, scaricando su piccole realtà commerciali i propri rischi d’impresa. Per la proprietà potrebbe valere la pena iniziare a investire in relazioni sindacali e sicuramente ne trarrebbero vantaggio le lavoratrici, ma anche l’azienda”.