18/5/2017 ore: 15:39

Chef Express: i sindacati scrivono all’azienda

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Lungo le corsie delle autostrade, in stazione e negli aeroporti si consolida la presenza di Chef Express, azienda modenese della ristorazione veloce che fa parte del gruppo Cremonini, leader nel settore delle carni. Ma l'accrescere della dimensione aziendale non corrisponde a un miglioramento delle condizioni di lavoro, che stanno invece deteriorandosi sempre di più. I lavoratori di Chef Express sono sempre di più pressati con ritmi di lavoro serrati, l'occupazione stabile è ridotta al minimo con il ricorso a contratti a tempo determinato e a lavoratori interinali. Il tutto per rispondere a una sola parola d'ordine: comprimere i costi e aumentare i profitti. Un'equazione non nuova, ma la cui formulazione è più stridente nelle realtà in cui opera Chef Express, ovvero quella delle concessioni: la grande affermazione dell'azienda modenese nelle ultime gare sembra essere dovuta infatti a offerte molto alte sulle royalities garantite ai concessionari autostradali e aereoportuali. Cifre che gli stessi competitors definiscono, in commenti informali, "insostenibili". E allora nell'equazione la variabile da comprimere sono i dipendenti, un "costo" da comprimere ad ogni "costo". E così l'azienda si sta dimostrando sempre più aggressiva nelle sue politiche di gestione del personale: licenziamenti facili per errori anche banali dovuti alla fretta di eseguire le proprie mansioni, scarsa applicazione della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro, attacco alla rappresentanze sindacali per rimuovere ogni ostacolo con strumenti persecutori. In questa corsa verso il profitto cadono anche le regole del contratto nazionale, e così Chef Express si sottrae all'applicazione della normativa sui cambi di concessione: quando subentra in un locale gestito da altri operatori, non si vuole far carico dell'occupazione esistente, dando il benservito a lavoratori che hanno diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro. Una condotta che si inserisce nel quadro già drammatico del settore sul quale pesa il mancato rinnovo del contratto nazionale. La Filcams CGIL, insieme a Fisascat CISL e UILTuCS, ha inviato una comunicazione all'azienda nella quale si chiede un immediato cambio di passo su tutti i fronti. Se non vi saranno segnali di miglioramento delle relazioni sindacali e nell'applicazione della normativa, le organizzazioni sindacali daranno il via a tutte le iniziative utili per ripristinare legalità, diritti e giuste retribuzioni.