21/7/2023 ore: 17:04

Contratti Terziario, oltre 7 milioni le lavoratrici e i lavoratori del commercio, turismo e servizi in attesa dei rinnovi dei Ccnl scaduti

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: «Pronti alla mobilitazione, non più procrastinabile la definizione dei nuovi contratti nazionali»

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Sono pronti alla mobilitazione i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che oggi hanno accolto il dissenso di oltre 1.000 lavoratrici e lavoratori del terziario di mercato, chiamati a raccolta in piazza Lucio Dalla a Bologna nella grande Assemblea Intersettoriale unitaria. Non piùprocrastinabile il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro scaduti nel terziario di mercato, con oltre  7 milioni di lavoratrici e lavoratori in attesa di risposte economiche e normative. 

Ad alzare la voce sono gli addetti del terziario distribuzione e servizi, della distribuzione moderna organizzata, del turismo, dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale, del comparto termale, degli studi professionali, dell’acconciatura ed estetica e del lavoro domestico. Settori che scontano un ritardo nei rinnovi contrattuali superiori ai 3 anni, con la conseguente inadeguatezza dei trattamenti economici e normativi rispetto a realtàprofondamente mutate, in seguito alla crisi pandemica,  al conflitto russo ucraino e alle dinamiche inflazionistiche fuori controllo.


A testimoniare l’impatto dello stallo dei negoziati le delegate e i delegati intervenuti dal palco della mobilitazione: riflettori accesi sulle condizioni di lavoro, con i salari al palo e la degenerazione della flessibilitàverso la precarietà, mentre nei diversi settori crescono i ricavi delle imprese, cresce la redditività, cresce la patrimonializzazione e cresce anche la produttivitàdel lavoro. 

I sindacati dal palco dell’Assemblea unitaria hanno stigmatizzato l’ingiustificato atteggiamento dilatorio delle controparti in riferimento all trattative di rinnovo; forte l’appello unitario al senso di responsabilitàdelle diverse associazioni imprenditoriali e datoriali, chiamate oggi piùche mai a dare risposte adeguate attraverso i rinnovi contrattuali. 

La legittima richiesta di rinnovare i contratti nazionali alla piùvasta platea di lavoratrici e lavoratori del mercato del lavoro italiano non puòessere ignorata o, peggio, derubricata a pretesa insensata.


«Il governo deve agevolare il rinnovo dei contratti nazionali»ha detto Fabrizio Russo Segretario generale della Filcams Cgil. «I rinnovi devono essere definiti entro la fine dell'anno –ha aggiunto - il contratto nazionale rappresenta una priorità, se non dovessero essere rinnovati entro il 2023 si proseguiràcon la mobilitazione e si arriveràanche allo sciopero, perchéla tenuta del paese èa rischio. 15 rinnovi tra i piùimportanti non si stanno verificando da troppi anni: 7 milioni di lavoratori coinvolti non possono piùaspettare».


Per Davide Guarini segretario generale della Fisascat Cisl è«urgente rinnovare i contratti scaduti che attendono da troppo tempo una risposta. Occorre restituire valore ai salari, qualitàal lavoro, dignitàalle lavoratrici e ai lavoratori, futuro alle persone. Vogliamo i rinnovi perchéci spettano e li conquisteremo ad ogni costo». «La Contrattazione e il confronto ai tavoli negoziali –ha concluso - restano per noi strumenti imprescindibili per il progredire delle conquiste del lavoro».


Per Paolo Andreani, segretario generale della Uiltucs «Da troppo tempo si perde salario, abbiamo bisogno di dare una sterzata: ci sono troppi precari e part time, troppo lavoro povero, troppo lavoro domenicale, abbiamo bisogno che l'occupazione abbia salario». «Il Governo –ha concluso - deve detassare gli aumenti contrattuali, si dàuna mano all'impresa e si dàuna mano ai salari dei lavoratori: quando ci sono troppe persone che hanno salari poveri e che non hanno previdenza in prospettiva, prima o poi si arriva al dunque: bisogna invertire la tendenza».

Avanti per i rinnovi contrattuali, avanti con la mobilitazione! #IlContrattoCiSpetta