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CONTRATTO TERZIARIO, DISTRIBUZIONE COMMERCIALE, SERVIZI: I PUNTI CENTRALI DELLA PIATTAFORMA CONFCOMMERCIO E CONFESERCENTI

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12 dicembre 2006

CONTRATTO TERZIARIO, DISTRIBUZIONE COMMERCIALE, SERVIZI: I PUNTI CENTRALI DELLA PIATTAFORMA CONFCOMMERCIO E CONFESERCENTI


In due giorni di confronto, lunedì 11 e martedì 12 dicembre, a Roma, l'assemblea nazionale dei quadri e dei delegati del terziario ha varato la piattaforma da presentare alle associazioni imprenditoriali, Confcommercio e Confesercenti, per il rinnovo del contratto di lavoro nelle aziende del terziario, della distribuzione commerciale e dei servizi.

Quello del terziario è un contratto che regola il rapporto di lavoro di 1,6 milioni di lavoratori, il contratto più esteso nel grande settore del terziario privato e il contratto più importante per Filcams Fisascat Uiltucs.

L'iter della piattaforma contrattuale, avviato a ottobre con la redazione del documento da parte dei tre direttivi nazionali, è poi proseguito con la presentazione nelle assemblee dei lavoratori e la raccolta degli emendamenti, presentati e votati oggi in assemblea.

Il contratto del terziario, del commercio e dei servizi in vigore scade a fine anno.

La richiesta di aumento salariale è di 78 euro, per il primo biennio di validità del contratto, ed è calcolata sul 4° livello, il livello di maggiore addensamento per la categoria, e su 14 mensilità.

I punti sui quali le federazioni sindacali intendono fissare la loro attenzione, com'è detto nel documento conclusivo, «in considerazione delle attuali posizioni della Confcommercio che punta alla deregolamentazione del mercato del lavoro e degli orari di lavoro», sono relativi alla ricerca di maggiori sicurezze nei riguardi dei giovani assunti.

«Pari dignità per chi entra nel mondo del lavoro – dice Marinella Meschieri, segretaria nazionale Filcams – con i lavoratori già installati nel processo produttivo».

E allora, la piattaforma prevede che in azienda la quota di conferme nell'assunzione degli apprendisti sia superiore all'attuale minimo, pari al 70% ; che i lavoratori con contratti a tempo determinato abbiano il diritto di precedenza nel passaggio al tempo indeterminato; che il tempo minimo settimanale dei lavoratori in contratto di part-time, contratto ormai prevalente nella grande distribuzione, sia elevato dalle attuali 16 ore.

Le federazioni sindacali vogliono incidere, con il nuovo contratto, nel processo di terziarizzazione (esternalizzazione o attribuzione esterna di funzioni) del processo produttivo, fenomeno ormai consolidato nel cui seno rientra anche il fenomeno degli appalti. Chiede, la piattaforma, che in questi casi sia avviata una procedura di informazione preventiva così come avviene per le cessioni dei rami d'azienda. Informazione sulla quale, ovviamente, deve avvenire il confronto.

La procedura, dicono Filcams Fisascat Uiltucs, deve consentire ad impedire che funzioni che rientrano nella missione d'impresa – per esempio, le funzioni di vendita nella GDO – non siano terziarizzate, non siano affidate a imprese terze.

Per i quadri, figura così tipica e centrale nel terziario e in particolare nella GDO, la piattaforma prospetta la rivalutazione dell'indennità di funzione e di reperibilità, e l'incremento della quota QUAS, il fondo di assistenza sanitaria, a carico dell'azienda.

Ancora in ambiente GDO, una richiesta entrata con le ultime, rilevanti, innovazioni del commercio e delle professioni: per i farmacisti addetti ai corner della parafarmacia nei grandi magazzini, l'inquadramento deve essere il 1° livello.