26/11/2012 ore: 9:16

CONVEGNO, PREVENIRE OGGI PER POTER LAVORARE DOMANI

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26 novembre 2012


Prevenire oggi per poter lavorare domani
CONVEGNO ORGANIZZATO UNITARIAMENTE DI FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL DELLA LOMBARDIA

Malattie professionali nel commercio e costi posti impropriamente a carico dei lavoratori da parte delle asl della Lombardia sono tra gli argomenti che verranno trattati nel convegno che si terrà: martedì 27 novembre dalle 9.00 alle 13.00 presso la Camera del lavoro di Milano
Già nel 2009 la regione Lombardia, alla luce di studi sia internazionali che italiani, aveva rilevato il costante aumento delle patologie invalidanti dovute ai sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. Oggi, le indagini effettuate su dipendenti della Grande Distribuzione Organizzata dall’ASL di Brescia e in altre realtà italiane dimostrano che le preoccupazioni della regione Lombardia erano fondate.
A Brescia solo il 35,8 % dei 173 lavoratori indagati non presentava disturbi.
Il 64,2%, 111 lavoratori presentavano invece patologie connesse con l’attività lavorative. Di questi il 51 venivano sottoposti ad ulteriori analisi che rilevavano che il 58% di loro accusava patologie ( Morbo di Duplay, borsiti subacrominiali, enteropatie del sovra spinoso, epicondiliti, epitrocleiti ecc) dovute all’attività lavorativa. Risultati analoghi si sono avuti in indagini recentemente effettuate a Lido di Camaiore e Viareggio.
Questi dati si aggiungono a quelli della medicina del Lavoro di Bologna che aveva verificato un incidenza del tunnel carpale tra le cassiere full time del 28,95% 3 volte quello che si riscontra tra le insegnanti.
“Questi dati” affermano i sindacati territoriali “dimostrano quanto sia opportuno che la regione Lombardia intensifichi gli interventi per il rispetto delle linee guida su citate sollecitando la revisione dei documenti di valutazione del rischio delle aziende e l’adozione di misure preventive. Tra l’altro, nonostante tutte le aziende oggetto dell’indagine abbiano un medico o più medici competenti responsabili della sorveglianza sanitaria, questi non hanno mai o quasi mai segnalato la presenza di malattie professionali o patologie legate all’attività lavorativa che invece gli organi di vigilanza hanno evidenziato.”