Gli addetti alla vigilanza all’Eni di Viggiano chiedono un congruo contratto integrativo
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“Abbiamo sperato di ricevere risposte o di poter almeno incontrare l’Eni ad un tavolo di confronto per portare all’attenzione le istanze dei lavoratori del settore vigilanza impegnati nell’area del Centro oli, ma le nostre richieste sono state ignorate. Per questo giovedì 18 maggio abbiamo manifestato con un sit in davanti alla sede del Distretto Meridionale della multinazionale del petrolio a Viggiano”.
Alla manifestazione di protesta ha partecipato anche la Filcams Cgil di Potenza, con il suo segretario generale Michele Sannazzaro, accanto ai sindaci dell’area e i cittadini che hanno voluto dare il loro sostegno ai lavoratori della multinazionale della vigilanza privata Sicuritalia.
“Ormai è chiaro che il Codice Etico dell’Eni, nel quale si evidenzia l’obiettivo della multinazionale del petrolio di promuovere la qualità della vita e lo sviluppo socio-economico delle comunità in cui opera, non ha alcun valore” ha detto Sannazzaro. “Tante belle parole – insiste il segretario – che non trovano concretezza e il caso dei lavoratori di Sicuritalia è solo uno degli esempi a testimonianza dell’indifferenza della multinazionale nei confronti della società in cui opera. Ha, infatti, ignorato finanche la richiesta di un confronto”.
I motivi alla base della manifestazione sono diversi e riguardano in particolare la richiesta di un aumento degli stipendi per tutti gli addetti alla sicurezza. Le buste paga non sono sufficienti rispetto al costo della vita. La società aveva spiegato alla Filcams Cgil di non poter concedere l’aumento viste le risorse stanziate da Eni per garantire il servizio al Centro Oli e così il sindacato si era rivolto direttamente all’Eni chiedendo un confronto e sperando che la multinazionale potesse seguire l’esempio della Total, a cui si deve l’integrazione degli stipendi di alcuni lavoratori dell’indotto con proprie risorse.
“Alla delusione per il mancato interessamento nel voler affrontare la questione – ha evidenziato ancora Sannazzaro – si aggiunge l’amarezza per il trattamento riservato a chi quotidianamente è impegnato a garantire un fondamentale servizio all’interno del Centro Oli dove la sicurezza è di primaria importanza. Ad Eni avremmo voluto chiedere un impegno a migliorare la condizione economica dei lavoratori prevedendo anche buoni pasto e indennità. Al tavolo di confronto avremmo voluto portare, inoltre, la necessità di provvedere ad un adeguamento delle postazioni ed un programma di turnazioni eque. I lavoratori, infatti, sono spesso costretti a fare doppi turni; in occasione del sit-in, molti non hanno potuto essere presenti proprio perché impegnati a garantire la sicurezza del sito”.
“La multinazionale ha dimostrato, con il suo silenzio, di essere interessata unicamente agli idrocarburi che estrae da anni in quest’area. L’Eni ha dimostrato – conclude Sannazzaro – di non avere a cuore le sorti dei lavoratori che significa non avere a cuore le sorti delle loro famiglie, del contesto sociale in cui continua ad operare. L’Eni ha perso una buona occasione per smentire le nostre critiche ma evidentemente non tiene in alcuna considerazione il ruolo del sindacato. Con noi, però, in manifestazione, c’erano anche i sindaci
dell’area, dai quali è arrivato un segnale forte per la multinazionale: il Centro Oli di Viaggiano non è una zona franca”.
Prosegue, nel frattempo, la trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale del comparto vigilanza privata e servizi di sicurezza, scaduto ormai da quasi otto anni. Giovedì scorso 18 maggio si è svolto l’incontro durante il quale le parti hanno avuto modo di affinare ulteriormente il negoziato sulle reciproche posizioni sebbene le stesse restino ancora divergenti su alcuni punti. La riunione è stata aggiornata alla due giorni di incontri prevista per il 29 e 30 maggio prossimi.