Gli studi sulla legalità, un patrimonio per la categoria
L’attività dell’Osservatorio proseguirà e la documentazione che continuerà a produrre diventerà uno stabile punto di riferimento per l’attività sindacale
Contenuti associati
Il primo rapporto dell’Osservatorio legalità è stato presentato in occasione dell’assemblea generale della Filcams Cgil, la prima che si è svolta in presenza dall’inizio della pandemia. Un accostamento propizio, secondo Luca De Zolt, coordinatore del progetto: “è stato importante presentare il lavoro fatto con la rosa di esperti e consegnarlo all’assemblea, renderlo patrimonio della nostra organizzazione”.
Da qui, dall’incontro con l’assemblea, il lavoro di analisi e di approfondimento dell’Osservatorio inizia il suo viaggio verso le strutture territoriali, offrendosi come strumento di supporto “che può aiutare a leggere meglio i processi e nel coordinamento con gli altri decisori politici e sociali, per arrivare a quello che poi è l'obiettivo finale, il contrasto alla criminalità e alla diffusione dell’illegalità nei nostri settori”, aggiunge De Zolt.
Nel corso della presentazione sono stati affrontati alcuni punti essenziali del rapporto, a cominciare dalla questione degli appalti. “Rosy Bindi e Alfonso Sabella hanno sottolineato entrambi la necessità di intervenire su quel terreno – spiega il funzionario - mentre Maria Grazia Gabrielli e Maurizio Landini hanno evidenziato che non bastano iniziative estemporanee, ma serve un ripensamento radicale del mondo dei servizi, che non vanno letti soltanto nella logica del costo ma come prestazioni rivolte alla cittadinanza: in quest’ottica il lavoro che vi viene svolto non può essere squalificato, precario e sottopagato”.
L’altro settore toccato dai partecipanti alla tavola rotonda è stato quello del turismo, largamente trattato nel rapporto “con elementi nuovi, anche rispetto all’analisi dell’impatto del Covid: come ha detto la professoressa Pellegrini, la pandemia ha creato i presupposti per una forte accelerazione del processo di infiltrazione e radicamento dell’illegalità nella filiera”. Siamo in un terreno dominato da tempo da lavoro grigio e nero e da una forte quota di irregolarità, che l’emergenza sanitaria ha reso ancora più vulnerabile e aggredibile, “una sfida di rappresentanza da parte nostra”, nota De Zolt.
“Riportare quei settori in un percorso di legalità, anche attraverso un ripensamento dal punto di vista industriale, è il filo che ha collegato un po’ tutti gli interventi” aggiunge De Zolt, che tiene a ricordare quanto detto dal magistrato Sabella paragonando il sistema ricettivo italiano a quello francese, “che non viene lasciato all’iniziativa dei singoli ma tenuto insieme da un forte coordinamento pubblico, che produce una valorizzazione del territorio, dell’imprenditoria e del lavoro”.
Altro comparto sul quale si è argomentato durante la presentazione è stato quello del lavoro domestico e di cura, sul quale si è soffermata in particolare la presidente Bindi. “Anche lì il problema è la mancanza di programmazione di un servizio necessario – osserva De Zolt - è essenziale un ripensamento di quel settore perché anche in questo caso dove manca una strategia la criminalità, che invece una sua strategia ce l’ha, coglie l’opportunità e si inserisce nell’intermediazione e nel traffico delle persone”.
Nel corso della presentazione non sono stati toccati tutti i diversi temi trattati nel rapporto, tiene a sottolineare De Zolt, citando i due importanti capitoli dedicati alla filiera alimentare. “Anche in questo caso la pandemia ha accelerato alcuni processi già esistenti, su cui dovremmo attrezzare maggiormente il nostro lavoro: la Gdo è un terreno caratterizzato da fenomeni di concorrenza viziati dalla presenza delle organizzazioni criminali”.
In conclusione, è stata auspicata una sistematizzazione e una continuità del lavoro dell’Osservatorio: la presidente Bindi ha evidenziato l’opportunità di estenderlo a tutti i settori di rappresentanza, mentre il segretario generale della Cgil ha rilanciato l’iniziativa del Filo della legalità. “C’è il desiderio di rimettere la legalità al centro del dibattito sindacale, anche dal punto di vista unitario – conclude De Zolt – e su quest’onda il lavoro dell’Osservatorio proseguirà, intanto con la diffusione dei dati di questo primo rapporto poi con il prossimo incontro del comitato scientifico, all’inizio del nuovo anno, quando si comincerà a lavorare sui temi futuri della ricerca e alla preparazione del secondo rapporto”.