L'Alco Grandi Magazzini: un lieto fine per i 210 dipendenti
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Sarebbe potuto essere un “bagno di sangue” occupazionale, invece, grazie all’impegno di lavoratori, sindacati - Filcams Cgil, Fisacat Cisl e Uiltucs, e aziende, è stato un “lieto fine”.
I 211 lavoratori de L’Alco Grandi Magazzini passeranno al gruppo Migross, mantenendo i livelli contrattuali ed economici e recuperando anche le mensilità arretrate.
Un successo davvero insperato fino a qualche mese fa.
L'Alco Grandi Magazzini si occupa di grande distribuzione, in particolare di vendita Cash & Carry e fa parte di un gruppo che comprende anche L’Alco Spa, vendita al dettaglio, e Gestione Centri commerciali spa.
“I problemi del gruppo risalgono a qualche anno fa, quando nel 2017 decidono di esternalizzare il sistema della logistica ed iniziano ad avere difficoltà economiche, tanto da non riconoscere l’integrazione salariale del nuovo contratto di Federdistribuzione ai dipendenti” spiega Luca Di Natale, della Filcams Cgil Brescia che ha sempre seguito la vertenza con delega e sostegno della Filcams Lombardia.
“Nel 2017 le corsie e gli scaffali hanno iniziato a svuotarsi” racconta Lucia, assunta dal 2009 “e abbiamo capito che qualcosa non andava, ma mai avremmo immaginato fino a che punto.”
“Il periodo peggiore è stato dicembre del 2020, senza stipendio e tredicesima abbiamo passato un Natale pessimo” prosegue Lucia. “A gennaio è arrivata la cassa integrazione a rotazione, ma senza nessun’altra retribuzione, per chi è monoreddito, come me, è stata davvero dura.”
La pandemia ha dato il colpo finale alle vendite all’ingrosso, in crisi soprattutto a causa della chiusura di ristoranti e pubblici esercizi che avrebbero dovuto rifornire.
Il 14 marzo i lavoratori leggono sul web la notizia della chiusura, a partire dal giorno successivo, il 15 marzo! Per questo a marzo 2021, dopo scioperi ed iniziative, le tre aziende sono state poste in concordato preventivo. Un calvario, ma anche il punto di svolta, perché è proprio nel momento più buio che arriva l’offerta di Migross e ridà futuro e prospettive ai lavoratori.
“Tutti i 211 lavoratori saranno rilevati da Migross con il mantenimento dei livelli contrattuali ed economici e il recupero delle differenze salariali dal 2016 ad oggi” afferma Di Natale. “Abbiamo anche siglato un protocollo d’intesa in cui Migross si impegna a condividere e confrontarsi con i sindacati per definire i diversi step delle riaperture, vista la necessità di ristrutturare alcuni negozi.”
La notizia è arrivata ai lavoratori un paio di mesi fa: “Quando è stata indetta l’asta abbiamo pensato che fosse finito tutto” l’emozione percorre la voce di Lucia, “poi l’annuncio di un acquirente. Dobbiamo davvero ringraziare la Cgil per il sostegno e per essere stata con noi anche nei mesi peggiori.”
“Abbiamo trascorso due anni davvero difficili e gli ultimi mesi sono stati i più impegnativi” racconta Claudia, lavoratrice dell’Alco. “Le nostre speranze, ammetto, erano tante, ma la realtà sembrava diversa. La proposta depositata da Migross è stata comunicata solo in prossimità dell'inizio dell'asta per la vendita della nostra società e da quel momento in poi è stato un turbinio di emozioni ed avvenimenti gestiti con grande maestria dalla Filcams Cgil la quale ci ha coinvolto in tutto il percorso, aiutandoci a comprendere, passo dopo passo, l’evolversi della procedura.”
Claudia, delegata sindacale ha assistito personalmente a tutti gli incontri tra aziende e sindacato: “la Filcams ha continuato a credere in un progetto che sembrava ormai perduto ed è riuscita a far ottenere in tempi rapidissimi l’ammortizzatore sociale a tutti i lavoratori e far riconoscere le spettanze e i crediti avanzati dall'azienda cedente.”
“Il nostro grazie” conclude Claudia, “va all'azienda Migross che ha creduto nel progetto "cash & carry", ma la nostra gratitudine va alla Cgil, ai suoi funzionari, Luca, Francesca, Chiara e a tutti coloro che dietro le quinte hanno lavorato per noi e con noi. Grazie, perché finalmente possiamo tornare a riprogettare un futuro, per noi e per le nostre famiglie.”
Ora la speranza è che si possa tornare a lavorare il prima possibile, “intanto però” conclude Lucia “facciamo un Natale con una prospettiva migliore.”