3/2/2023 ore: 14:46

La parabola di SIN, da società da liquidare a società in house del Ministero dell'Agricoltura

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Sono trascorsi quattro anni e mezzo da quando entrava in vigore il Decreto Legislativo per la riorganizzazione dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, la AGEA, e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare. Era in corso la gara per individuare il nuovo fornitore dei servizi del SIAN, il Sistema Informativo Agricolo Nazionale, il contratto era scaduto da due anni e procedeva in regime di proroga, e per la società SIN S.r.l, che aveva il compito di gestire e sviluppare il SIAN, si parlava senza mezzi termini di liquidazione.
Il cambio appalto non prevede per il contratto del  Commercio la clausola sociale per la conservazione del posto e le offerte che arrivavano abbassavano i costi fino al 60%. È in quel momento che è entrato in scena il sindacato e il destino del SIN, che sembrava segnato, è cambiato radicalmente.


"La Filcams nazionale e territoriale ci ha sostenuto nella vertenza che abbiamo portato avanti in questi anni e ci ha dato supporto per superare innanzitutto le problematiche occupazionali e reddituali" racconta Maria Antonietta Del Moro, delegata della categoria all'interno di SIN, che è da poco diventata una società in house, con il Ministero dell'Agricoltura e la AGEA.
Le organizzazioni di categoria sono reduci da un incontro al Ministero con il Capo di Gabinetto, Giacomo Aiello, il direttore di Agea e il nuovo amministratore unico di SIN, Alessio Rocchi, dedicato all'esame "delle problematiche connesse all’operatività di SIN S.p.A. nella sua nuova conformazione di società in house e alle procedure di reclutamento del personale", si legge in una nota unitaria di Filcams, Fisascat e Uil PA.
Nel corso dell'incontro è stato ribadito il ruolo strategico che SIN svolge come polo informatico del comparto agro-forestale e nella gestione del Sistema Informativo Agricolo Nazionale ed è stata anche confermata la prospettiva, aperta con l'approvazione del nuovo statuto, dell'assunzione di max 50 nuove risorse.


"Al Ministero dell'Agricoltura è stato fatto il punto della situazione e si è proceduto a delineare la nuova società in house - commenta Sergio Aliprandi, Filcams Cgil nazionale - con un focus sulle future assunzioni per le quali abbiamo proposto, sempre nel rispetto di quanto previsto dalla legge per la pubblicazione del bando concorsuale, di procedere primariamente ad una ricerca interna per verificare se qualcuno degli attuali dipendenti possa accedere ad altro ruolo, in una prospettiva di crescita. La Filcams nazionale ha fornito il suo supporto a tutta questa vicenda, perché è sempre impegnata nel sostegno del territorio".
"È stato un incontro importante - aggiunge infine Del Moro - hanno dimostrato attenzione per le nostre istanze. Possiamo dire di aver fatto un buon lavoro di squadra, un percorso costruito negli anni che ci ha portato a fare questo incontro, che getta anche le basi per il futuro. È il momento della valorizzazione di professionalità che non avevano ancora avuto modo di esprimersi. Eravamo destinati alla liquidazione, e invece siamo qui".