7/10/2022 ore: 13:55

La rapida chiusura dei Caroli Hotels, in 275 perderebbero il posto

Il sindacato chiede l'intervento delle istituzioni e un ripensamento della proprietà

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Reduce da una stagione turistica che ha surclassato addirittura le ultime pre-pandemia e che ha visto tutto il Salento in overbooking, preso letteralmente d'assalto, la storica catena di hotel Caroli si è ritratta improvvisamente dal mercato e ha annunciato la chiusura. 

Lo ha fatto all'istante, all'arrivo della maxi bolletta che si sta abbattendo in questi giorni su tutto il paese, senza risparmiare nessuno, dalle grandi aziende ai singoli cittadini.

Un conto, pare, di 500.000 euro per le quattro strutture alberghiere della proprietà, che l'anno passato avrebbe pagato esattamente un quinto di questa cifra esorbitante.

Sono 275 i lavoratori che farebbero le spese della folle impennata dei consumi e della pronta rinuncia del loro datore di lavoro.

"Dopo il covid, che ci ha costretti a rivedere totalmente il modo di fare turismo incidendo soprattutto sugli organici, dal caro energia arriva un altro attacco al reddito di lavoratrici e lavoratori, con le aziende costrette a scegliere se tenere in piedi l'attività o chiuderla - commenta Barbara Neglia, segretaria generale Filcams Cgil Puglia - ma per noi adesso, in questo specifico caso, è importante capire se ci sono le condizioni per evitare l'irreparabile".

Il grido di allarme dei Caroli Hotels punta sì con forza l'attenzione sull'emergenza bollette, che rischia di travolgere attività grandi e piccole, ma lo fa in gran velocità, dichiarando lo stato di crisi alla prefettura ed evitando a piè pari il confronto con le parti sociali: gli alberghi sono prenotati per l'intero mese di ottobre e per la prima fascia di novembre ma, salutati gli ultimi clienti, chiuderanno tutti e quattro i battenti.


"Stiamo parlando di un'impresa attiva da 56 anni, che ha registrato quest'anno un'ottima stagione, non ci aspettavamo certo la chiusura alla prima bolletta, per quanto esosa - dice Mirko Moscaggiuri, segretario generale Filcams Cgil Lecce - un gruppo attivo da tanto tempo dovrebbe essere in grado di affrontare l'emergenza e portare avanti l'attività almeno per qualche mese, in attesa di capire come potrebbe evolvere la situazione. È questo che ci aspettiamo da un’azienda storica, non una rapida azione preventiva, in vista di un inverno che si prospetta assai complicato". 

Peraltro ogni anno tre dei quattro alberghi, una volta terminata la stagione, chiudono per riaprire alle porte dell'estate, soltanto uno resta aperto per attività ricettive fuori dai flussi turistici, perché dunque la scelta estrema di chiudere per sempre?

Ma in mezzo al guado, tra ipotesi, analisi e comparsate televisive della proprietà, ci sono soprattutto quei 275 lavoratori che rimarrebbero senza impiego e che non beneficiano nemmeno di un contratto nazionale di settore rappresentativo, avendo la proprietà scelto di applicare un contratto c.d. pirata ai suoi dipendenti, nettamente peggiorativo rispetto a quello siglato da Filcams, Fisascat e Uiltucs.

Nel comparto alberghiero quello dei Caroli Hotels è il primo caso di resa al caro energia e, prima che se ne aggiungano altri, il sindacato auspica da un lato un intervento delle istituzioni a sostegno delle imprese, dall'altro che "l'azienda possa ripensare a una scelta che metterebbe in forte difficoltà economica 275 famiglie, depaupererebbe l'offerta di un territorio a forte vocazione turistica e creerebbe un pericoloso precedente per gli altri operatori presenti in Salento".