Le osservazioni (e le critiche) di Filcams al Nuovo Codice dei Contratti Pubblici
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La Filcams Cgil ha elaborato un documento di commento e di prime indicazioni operative sul nuovo Codice dei Contratti, per quanto concerne gli appalti di servizi, che è stato presentato giovedì 11 maggio nel corso di una videoconferenza con i segretari generali e i responsabili di settore delle sedi territoriali della categoria.
È stato confermato il giudizio complessivamente negativo sul nuovo Codice. “Ci sono delle ombre nel Codice degli appalti” ha affermato Cinzia Bernardini nel suo intervento “dall’indeterminatezza di alcune norme e passaggi, all’ampliamento della discrezionalità e alla mancanza di strumenti cogenti per le verifiche e i controlli, che indeboliscono anche le norme importanti per gli appalti di servizi.
Il documento presentato rappresenta uno strumento di lavoro per approfondire e conoscere le norme del nuovo Codice dei Contratti Pubblici utili a costruire l’azione sindacale a tutti i livelli della Categoria.
Per la Filcams il primo imprescindibile obiettivo è la Contrattazione di Anticipo da realizzare insieme alla Confederazione con le stazioni appaltanti, i soggetti aggregatori e da praticare per ogni gara e appalto, utilizzando gli spazi dati dal nuovo articolato normativo. “Dobbiamo rivendicare l’istituzione di un tavolo permanente di confronto che preveda incontri periodici con le stazioni appaltanti, i soggetti aggregatori, gli enti concedenti, per la costruzione dei bandi di gara."
Per la Categoria è necessario adoperarsi per la sottoscrizione di nuovi Protocolli, Accordi Quadro e l’aggiornamento di quelli già sottoscritti con i vari soggetti pubblici, che dovranno essere modificati in coerenza e ai sensi del nuovo Codice D.lgs. n. 36/2023.
“La nostra Mobilitazione dovrà agire per la modifica, l’introduzione e la difesa delle norme necessarie per la tutela delle lavoratrici e lavoratori degli appalti, con particolare riguardo alle clausole sociali per la stabilità occupazionale, all’indicazione dei CCNL da applicare, all’esclusione dei costi della manodopera dai ribassi, all’utilizzo del miglior rapporto qualità/prezzo per gli appalti di servizi, allo stesso trattamento economico e normativo per il subappalto, alla reintroduzione del limite per il punteggio economico per gli appalti labour intensive. – ha concluso Bernardini - “Serve continuare a richiederne e verificarne la corretta applicazione nei bandi di gara e a verificarne la tenuta e il rispetto dopo l’aggiudicazione dell’appalto.”