20/10/2023 ore: 12:25

Licenziata e reintegrata due volte, la vittoria di una lavoratrice contro il lavoro precario

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Trent'anni di esperienza, ma ancora in balia della precarietà e dei contratti a chiamata. Una lavoratrice del terziario di Padova, stanca dell'incertezza contrattuale alla quale l'azienda per cui lavorava la costringeva, ha deciso di fare causa, con il sostegno della Filcams Cgil. E l'ha vinta: il Tribunale di Padova ha riconosciuto l'abuso fatto dall'azienda dei contratti a chiamata e l'illegittimità di un rapporto di lavoro precario portato avanti per anni.

Ma nell'attesa della sentenza che le dava ragione e imponeva all'azienda di riassumerla con un contratto a tempo indeterminato ha aperto, per necessità, un altro rapporto di lavoro, in un settore diverso da quello dove aveva operato per anni e nel quale aveva maturato esperienza e competenza.


È qui che la storia della lavoratrice si è complicata perché, una volta ottenuto il reintegro dal Tribunale, i datori di lavoro hanno preteso che si presentasse immediatamente, senza concederle il tempo necessario a portare a compimento l'impegno preso nel frattempo con un'altra azienda, un contratto a termine che sarebbe finito un mese dopo e che non poteva essere interrotto prima senza pagare la penale per il mancato preavviso.

"La lavoratrice ha comunicato all'azienda per nostro tramite che non le era possibile presentarsi al soltanto dopo pochi giorni perché avrebbe violato i termini del nuovo contratto, ma non hanno sentito ragioni e le hanno contestato l'assenza", racconta Marquidas Moccia, segretaria generale della Filcams Cgil di Padova.


È arrivato così il secondo licenziamento, al quale ha poi fatto seguito - con la sentenza del Tribunale di Padova, sezione lavoro - il secondo reintegro.

"Una vicenda clamorosa dal punto di vista legale - commenta Moccia - e significativa per noi, perché ha restituito dignità e giustizia a una lavoratrice condannata per tanti anni al precariato, senza alcuna considerazione per la professionalità e l'esperienza accumulata nel settore. Un risultato che è stato possibile grazie alla forza d'animo della lavoratrice e all'importante lavoro dei nostri uffici vertenze, un punto di riferimento per lavoratrici e lavoratori".


Conoscere bene i contratti e contestarne un utilizzo non corretto: è essenziale, sottolinea la segretaria, che lavoratrici e lavoratori siano informati dei propri diritti e sappiano quali strumenti hanno a disposizione e quali azioni possano compiere per migliorare le loro condizioni di lavoro.

"Il terziario resta purtroppo uno degli ambiti in cui il lavoro povero e malpagato e una sempre più smodata flessibilità finiscono per allontanare i lavoratori", conclude Moccia. "Le imprese che lamentano mancanza di personale dovrebbero interrogarsi sulle reali motivazioni per cui giovani e meno giovani non vogliono né cominciare né continuare a lavorare in un settore che negli anni è profondamente cambiato".