8/7/2022 ore: 18:22

Molestie e violenze sul lavoro, la contrattazione come strumento di cambiamento

Il ciclo di webinar Proteggiamo(ci) si è concluso con una importante riflessione sulle possibili azioni sindacali a tutela delle lavoratric

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Si è concluso entrando nel vivo dell'azione sindacale, delle sue prassi e delle sue possibilità, il ciclo di webinar "Proteggiamo(ci): disuguaglianze, discriminazioni, molestie, violenze: quali strumenti a tutela delle lavoratrici".

Obiettivo di questo ultimo appuntamento era capire quali strumenti il sindacato ha la possibilità di attivare per intervenire, dalla tutela individuale ai protocolli, dalla contrattazione nazionale, aziendale, sociale e territoriale fino alla definizione di norme per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro nel rispetto dell'equità di genere.

Ad aprire gli interventi è stata Susanna Camusso, responsabile del dipartimento Politiche di Genere della Cgil nazionale, che ha sottolineato come la violenza contro le donne, nelle sue diverse declinazioni, non sia un fenomeno saltuario, ma sistemico, come sistemica è la discriminazione nei loro confronti, diretta e indiretta: dal veto alla maternità in fase di selezione alle disparità retributive dettate dalle diverse necessità di conciliazione di vita e lavoro. All'organizzazione sindacale il compito di cogliere i segnali del disagio per agire e tutelare le lavoratrici, stabilendo un legame di fiducia su un terreno così delicato, nel quale spesso le vittime scelgono il silenzio, per timore di perdere il posto o delle ripercussioni che la loro esperienza potrebbe avere nella sfera privata.

Silvana Cappuccio, rappresentante Cgil presso l'ILO, ha illustrato la storia e la portata della Convenzione 190 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, primo trattato internazionale contro la violenza e le molestie nel mondo del lavoro, entrata in vigore nel 2019 e ratificata dal Governo italiano nel 2021, dove è norma di legge. Una norma, ha sottolineato Cappuccio, di valenza universale, basata sulla tutela della dignità in un mondo che sia libero da molestie e violenze nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione per la violenza di genere.

Fondamentale il ruolo svolto dal sindacato nel corso della negoziazione: riaffermare l'importanza delle norme internazionali che consentono la libertà di associazione sindacale è un passaggio importante per giungere alla tutela della dignità attraverso il contrasto e l'eliminazione della violenza.

Rossana Dettori, direttrice della Rivista delle Politiche Sociali, ha posto l'accento sull'uso della contrattazione per affermare e sancire i principi di tutela da rispettare nei luoghi di lavoro: dalla contrattazione territoriale alla contrattazione sociale, strumento per estendere le tutele e i diritti di tutti. Uno strumento che può essere usato per la costruzione di una cultura diversa nei luoghi di lavoro, a partire dalla sua stessa organizzazione, che non è un elemento neutro, fino al linguaggio e alle modalità di relazione tra lavoratrici e lavoratori: sta al datore di lavoro la creazione di un ambiente dove sia riconosciuta la dignità di tutti i dipendenti, ma è compito del sindacato pretendere che ciò accada, e questo può essere fatto attraverso una buona contrattazione.

Cecilia D'Elia, responsabile delle Politiche per la parità del PD, ha notato che con le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro si sposta il nodo dei rapporti diseguali dalla sfera privata a quella pubblica e che se da un lato occorre lavorare agli strumenti di sostegno alle singole persone, dall'altro è necessario rafforzare la rete per cercare di cambiare finalmente il contesto più ampio nel quale le violenze si producono, andando cioè a intervenire sulla qualità generale della società.

D'Elia ha presentato il nuovo testo di legge in lavorazione che introduce il reato di molestia e definisce gli obblighi del datore di lavoro e degli altri soggetti interessati per la costruzione di un ambiente di lavoro dove siano rafforzati i meccanismi di tutela nei confronti delle persone che denunciano molestie, e dove siano incentivati modelli di organizzazione diversi.

Chiudendo i lavori Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale Filcams Cgil, si è soffermata sul rinnovo dei contratti nazionali e aziendali come importante banco di prova per affrontare la questione del contrasto alla violenza contro le lavoratrici e rispondere al problema delle tante disuguaglianze e disparità nel lavoro delle donne: è nella contrattazione che è possibile intervenire per operare un miglioramento, definendo principi e strumenti da agire.

È importante, ha sottolineato Gabrielli, che l'azione sindacale colleghi sempre più interno ed esterno: l'obiettivo è essere un'organizzazione capace di produrre cambiamento e di prendere in carico le persone, nei luoghi di lavoro e attraverso la presenza nel territorio.

C'è un filo che collega i cinque webinar, ha detto la segretaria generale, quello della violenza fisica, psicologica ed economica: intorno a questo tratto connettivo si raccolgono le problematiche su cui l'azione sindacale deve concentrarsi attraverso lo strumento della contrattazione. È questo l'ambito in cui si definiscono gli interventi possibili e gli strumenti da utilizzare, anche per continuare poi a monitorare spazi e diritti conquistati.

Attraverso la contrattazione è possibile migliorare le condizioni di lavoratrici e lavoratori, ma attraverso i contratti è possibile anche produrre e veicolare un cambiamento culturale necessario per superare nel lavoro, negli ambiti familiari e nella società il problema delle discriminazioni e delle violenze verso le donne.

Per riuscire a farlo fondamentale è una formazione specifica per tutti, coinvolgendo delegate e delegati, lavoratrici e lavoratori, per creare consapevolezza e capacità di azione.

La strada che Filcams ha aperto con i webinar appena conclusi è soltanto all'inizio: il percorso formativo proseguirà nei territori per diventare patrimonio comune.