16/6/2023 ore: 11:03

Il lavoro al centro: parte il tour per la campagna del turismo

Caiolo: un modello di Turismo più sostenibile e responsabile

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La prima tappa della campagna “Mettiamo il Turismo SottoSopra” parte da Bolzano, dalla splendida cornice del Museion, a testimoniare il forte legame che unisce Turismo e Cultura: non a caso, quest’ultima, insieme alla natura, sono le due principali motivazioni di scelta delle vacanze in Italia.
Il tour attraverserà l’Italia da nord a sud, con camper brandizzati, volantinaggi, banchetti nelle località balneari, nelle città d’arte o in montagna, per richiamare l’attenzione sulle priorità e sulle prospettive del settore.

“Mettere il Turismo SottoSopra vuol dire superare un modello occupazionale ormai insostenibile, per mettere al centro il Lavoro, la Qualità dell’occupazione e la Sostenibilità delle condizioni di chi lavora nella filiera turistica, ricorrendo a strumenti di sviluppo, politiche attive, riqualificazione mirata e nuova impresa.” Monja Caiolo, segretaria nazionale della Filcams Cgil ha preso parte, a Bolzano, alla conferenza stampa che ha dato il via alla campagna. 

Dopo lo stop, legato all’emergenza sanitaria degli ultimi anni, il Turismo in Italia sta ora registrando una forte espansione, con particolare riguardo ai turismi degli hotel di super lusso, quello esperienziale, slow, con attività outdoor e benessere. 
“Ciò che continua, però, a rimanere in uno stato di arretramento è il lavoro nel Turismo, le condizioni insostenibili delle lavoratrici e dei lavoratori dei diversi comparti del settore, la cui professionalità, nella maggior parte dei casi, non viene riconosciuta, sconfinando nello sfruttamento” ha affermato Caiolo.
Non a caso, il lavoro nel Turismo è per il 70% irregolare, per il 60% a tempo parziale, per il 55% a chiamata, per il 40% precario e per il 20% stagionale. Le retribuzioni, come se non bastasse, sono notevolmente inferiori rispetto alla media degli altri settori economici e produttivi: basti pensare che l’80% dei lavoratori è inquadrato ai livelli più bassi dei Contratti Nazionali di Settore.
“Questi dati chiariscono da soli la vera narrazione sul lavoro nel turismo italiano e spiegano le reali motivazioni sulla difficoltà delle imprese del Settore a trovare le figure professionali di cui hanno bisogno per le loro attività” prosegue la segretaria. 
Il video di lancio della campagna Filcams Cgil è molto esplicito: se i contratti vengono applicati e le condizioni di lavoro sono umane, i lavoratori rispondono “io sono qui”.

Con Mettiamo il #TurismoSottoSopra la Filcams Cgil pone l’attenzione, quindi, sulla priorità di prospettiva per il Settore, ovvero la definizione di un nuovo modello di Turismo, più sostenibile e responsabile dal punto di vista occupazionale, economico-sociale e ambientale.
Lo fa mettendosi letteralmente in moto, con le strutture territoriali alla guida di camper che, partendo Bolzano, toccheranno le località turistiche italiane, non solo per tutelare al meglio chi lavora nel settore, ma anche per incontrare istituzioni e politica locale per un confronto proprio sui temi della proposta Filcams per un Turismo di qualità e non solo più di quantità.
Le Filcams Cgil territoriali andranno anche, e soprattutto, nei luoghi di lavoro – sulle spiagge, negli alberghi, nei ristoranti e nei bar – ad incontrare la grande popolazione degli stagionali, senza i quali il sistema turismo non si reggerebbe, ma che ogni anno sono costretti a destreggiarsi tra precarietà, lavoro sommerso, turni massacranti e compensi inadeguati. Con loro parleranno di contratto nazionale di lavoro, modalità di assunzione, orari, straordinari e giorni di riposto, giusta retribuzione, ferie e permessi, malattia e infortunio, Naspi, mosse dal desiderio che anima sempre l’azione sindacale: ottenere il riconoscimento dei diritti e della dignità di tutte le lavoratrici e i lavoratori.

Per questo, attraverso il tour lungo tutto il Paese, la Filcams Cgil ribadisce ancora una volta anche l’assoluta contrarietà a provvedimenti come la reintroduzione dei voucher, l’incremento di flussi di lavoratori migranti, l’abolizione del reddito di cittadinanza e le modifiche introdotte per i contratti a tempo determinato, perché sono tutte iniziative che, sino a quando non ci sarà un cambio culturale nell’approccio a tali tematiche, anziché migliorare le condizioni attuali, le peggiorano incrementando lo sfruttamento e la precarietà a cui stiamo assistendo, o non determinano alcun contributo, come nel caso della detassazione delle mance.

“In uno scenario così complesso e variegato, in un settore peraltro in trasformazione, occorre governare e coordinare il cambiamento” prosegue Caiolo, “intensificando il contrasto all’illegalità;  arginando il dilagare dei contratti pirata, che agevolano il diffondersi di una concorrenza sleale basata sul minor costo del lavoro e sui minori diritti dei lavoratori; rinnovando celermente i contratti nazionali dei diversi comparti del Turismo. E bisogna rinnovarli tenendo conto di tre direttrici fondamentali: professionalità, competenze, appetibilità del settore, per chi ci lavora e per i fruitori. 
Per questo, infine, è necessario, e non più rinviabile, un confronto fattivo e costante tra parti sociali ed il Governo, con il coinvolgimento di tutti i Ministeri interessati: Turismo, Cultura, Lavoro, Economia, Infrastrutture, Sud, PNRR. Se avessero ascoltato le Organizzazioni Sindacali, queste avrebbero dato il loro contributo e forse il Piano Strategico per il Turismo 2023-2027 non sarebbe stato un piano senza strategie.”

Invece c’è proprio bisogno di strategie, di politiche di sviluppo e di settore, capaci di tenere insieme tutta la filiera turistica, compreso l’ingente patrimonio rappresentato dai luoghi della cultura.
L’Italia è la destinazione preferita dai turisti culturali, che sono turisti curiosi: uno su cinque vuole conoscere posti nuovi, visitano le attrazioni tipiche (centri storici, monumenti, palazzi e castelli, musei e siti archeologici), fanno escursioni e spendono sensibilmente di più della media, 93€ al giorno contro 74€, un quarto in più, destinando una parte importante di questa spesa per le biglietterie dei Beni Culturali, proprio quelle che il Ministero sta sostituendo con l’App Ad Arte, la piattaforma pubblica che gestirà direttamente la prenotazione e vendita degli ingressi ai musei, rimpiazzando centinaia di lavoratrici e lavoratori, da tempo in lotta per contratti più pertinenti al loro ruolo e per retribuzioni più giuste. E laddove rimarranno le biglietterie fisiche, è stata già messa in discussione, invece, la clausola sociale che salvaguardia i livelli occupazionali nei cambi appalto.
“Perdere il lavoro in comparti in forte espansione, con numeri di presenze che hanno superato quelli precedenti alla pandemia, è un paradosso inaccettabile. – conclude Caiolo - Ecco perché la Filcams ritiene non più rinviabile sovvertire, capovolgere, mettere sotto sopra, gli schemi attuali: Turismo e Cultura generano una ricchezza ingente ed è arrivato il momento che di questa ricchezza ne beneficino anche lavoratori, territori e comunità, per un vero sviluppo sostenibile del nostro Paese.”

 

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