Sk Hynix di Agrate Brianza (Monza), la mobilitazione contro i licenziamenti
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L’annuncio della multinazionale coreana Sk Hynix di Agrate Brianza (Monza) di chiudere il centro di ricerca e sviluppo e avviare 39 licenziamenti, ha avuto la giusta reazione.
Tutte le lavoratrici e i lavoratori si sono mobilitati per protestare contro la decisione aziendale, si sono rivolti alla Filcams Cgil e organizzato uno sciopero, riuscitissimo, nel giro di pochi giorni.
“Sono quasi tutti ingegneri, tra i quali 7 donne,” racconta Matteo Moretti della Filcams Cgil Monza Brianza “nessuno di loro si era mai avvicinato ad un sindacato e aveva mai sostenuto mobilitazioni e scioperi.”
Alte professionalità, con competenze formate nel gestire le memorie “nand” e le evoluzioni dei nuovi prodotti sul mercato.
Per questo la motivazione dei licenziamenti, dichiarata dall’azienda durante il primo incontro, non ha giustificazione. Sk Hynix, infatti, ha dichiarato alla base della decisione “il divario tecnologico tra la società italiana e la casa madre coreana, nonché l’impercorribilità di un trasferimento di tecnologia determinato dalla necessità d’ingenti investimenti e dai divieti della normativa nazionale coreana”.
“L’azienda è in un contesto territoriale particolare, un polo tecnologico molto ampio, dove le professionalità messe in discussione possono essere coinvolte in altri comparti e soprattutto non devono essere disperse” prosegue Moretti.
Restano le perplessità sulla decisione di chiusura dell’azienda e le cause che la scaturiscano, anche con le tante incertezze legate al ruolo della casa madre coreana in questa situazione.
La Filcams ha chiesto un incontro sia alle istituzioni locali che regionali per tutelare l’occupazione e le competenze, e sostenere le lavoratrici e i lavoratori e garantire loro una continuità in un settore così strategico.