23/6/2023 ore: 11:46

Turismo e Cultura, insieme per uno sviluppo sostenibile del paese

Monja Caiolo interviene alla tappa di Brescia

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Quella in Lombardia è la seconda tappa del tour Filcams Mettiamo il Turismo SottoSopra, che da Bolzano verso sud attraverserà tutta l’Italia, da giugno a settembre, per incontrare lavoratrici e lavoratori del Turismo, per parlare con loro di contratto nazionale di lavoro, modalità di assunzione, tutele, diritti, ma anche per incontrare istituzioni locali, politica locale e associazioni datoriali, per confrontarci con loro sulla nostra proposta di Turismo. 
“Un Turismo più responsabile e sostenibile, dal punto di vista occupazionale, economico-sociale e ambientale. Un modello di Turismo, quindi, che capovolge, sovverte e mette sotto sopra gli schemi attuali, soprattutto quello occupazionale, rimettendo al centro lavoro, la qualità dell’occupazione e la sostenibilità delle condizioni di lavoro.” Così Monja Caiolo, segretaria nazionale della Filcams Cgil è intervenuta al dibattito organizzato dalla Filcams Cgil Brescia. 

Brescia, insieme a Bergamo, sono Capitali della Cultura 2023 e testimoniano il forte legame che unisce Turismo e Cultura. La Cultura è uno dei due principali fattori di scelta che spingono i turisti stranieri a scegliere l’Italia e, non a caso, subito dopo la fine delle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19, il Turismo è ripartito proprio dalle città d’arte. Eppure, nel Turismo assistiamo a sfruttamento e precarietà; nella Cultura si vogliono sostituire i lavoratori con un’app, Ad Arte, e si snatura la clausola sociale che li salvaguarda nei cambi appalto o di concessione.

“È arrivato il momento di mettere sotto sopra gli schemi attuali” ha proseguito la segretaria, “Turismo e Cultura generano una ricchezza ingente, che va ridistribuita a beneficio di lavoratori e lavoratrici, del territorio e della sua comunità. Solo così si potrà avere veramente uno sviluppo sostenibile del nostro Paese.”

Ai dati molto positivi legati alle presenze e alle prenotazioni nei luoghi della cultura, si contrappongono quelli legati all’occupazione. Secondo il centro studi di Fipe Confcommercio, infatti, per il trimestre estivo, nell’intera filiera turistica, sarebbero previste 353mila assunzioni, ma solo il 9% sarebbe a tempo indeterminato, il 14% con apprendistato e altre tipologie contrattuali, ben il 77% a tempo determinato.

In seguito, poi, all’operazione straordinaria condotta nel mese di aprile, su 445 aziende controllate, il 76% è risultata irregolare, percentuale che sale al 78% nel Nord Ovest e al 95% al Sud. Oltre al lavoro nero, sono emerse irregolarità legate ad orari di lavoro oltre i limiti, omissioni contributive, errato inquadramento contrattuale, retribuzioni non tracciate; oltre a violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Dati che fanno emergere, purtroppo, come, nonostante il dato delle assunzioni preveda una crescita, siamo sempre difronte ad un aumento in quantità e non in qualità.

“Piuttosto che proseguire con le false polemiche” ha affermato Caiolo, “prima sul reddito di cittadinanza, poi sui giovani sfaticati, dopo ancora sulla carenza di professionalità e competenze, sino ad arrivare, infine, a lamentare la perdita di attrattività del settore, è necessario un impegno concreto, da parte della politica e dell’imprenditoria, per restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori dell’intera filiera turistica, mettendo fine alla pratica del “massimo sfruttamento per il massimo profitto”, che peraltro stride con la qualità del servizio richiesto dalla clientela, perché non c’è dubbio che la qualità del servizio è strettamente connessa con la qualità del lavoro.”

Non servono ricette miracolose, ma lavoro regolare, dignitoso, stabile, con il corretto riconoscimento delle professionalità e delle competenze, come servono politiche di sviluppo, politiche attive per il lavoro, riqualificazione mirata e nuova impresa: tutti temi, peraltro, presenti nel PNRR e, quindi, ci sarebbero anche le risorse per concretizzarli.

La Filcams Cgil continuerà a battersi con forza, perché il nostro turismo, il buon turismo, possa trasformarsi da un “affare” per la crescita di pochi e diventare veramente un fattore centrale di sviluppo per tutti.


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