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UPIM: «LA DIREZIONE PENSA DI FAR PAGARE AI LAVORATORI E ALLO STATO IL RILANCIO DEI MAGAZZINI». PROCLAMATE 8 ORE DI SCIOPERO

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11 maggio 2006

UPIM: «LA DIREZIONE PENSA DI FAR PAGARE AI LAVORATORI E ALLO STATO IL RILANCIO DEI MAGAZZINI». PROCLAMATE 8 ORE DI SCIOPERO
Nota delle segreterie nazionali Filcams Fisascat Uiltucs


«La UPIM Srl, titolare di oltre 140 grandi magazzini in gestione diretta con più di 2.500 dipendenti a tempo indeterminato, non riuscendo a realizzare il proprio rilancio economico con il miglioramento delle proprie politiche commerciali, ha deciso che a pagare debbano essere altri: lo Stato e – soprattutto – i suoi lavoratori dipendenti.

«Dopo aver disdettato unilateralmente il contratto integrativo aziendale nel settembre 2005, ai primi di aprile ha avviato una procedura di mobilità che prevede la chiusura di 15 punti vendita e l’espulsione dal proprio organico di 445 persone. Il 9 maggio ha presentato alle Organizzazioni Sindacali un documento contenente le linee secondo cui sarebbe per lei possibile siglare un nuovo contratto integrativo, che si possono riassumere in 5 parole: SMANTELLARE LE NORME CONTRATTUALI ESISTENTI CONQUISTATE IN 30 ANNI DI CONTRATTAZIONE.

«Tra le richieste aziendali compare la pretesa di restaurare un’ assoluta condizione di arbitrio per quanto concerne la fissazione degli orari e turni di lavoro, vale a dire dell’organizzazione di lavoro nei punti vendita che incide sui tempi di vita delle persone che in UPIM sono prevalentemente donne e l’eliminazione per tutti gli assunti a partire dal 2006 del premio fisso aziendale previsto dalla contrattazione integrativa precedente. Questa misura, già di per se stessa inaccettabile, non può per altro esercitare alcun impatto sulla riduzione dei costi aziendali prima di 4 anni e anche dopo di allora, prima di avere un impatto consistente dovrebbero passare decenni. È quindi una misura inutile oltre che odiosa che viene presentata dall’azienda in questo momento speculando sull’allarme ingenerato tra i lavoratori UPIM dalla procedura di mobilità avviata.

«Le Segreterie Nazionali Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, UILTuCS-UIL – nel respingere tale impostazione ricattatoria – hanno proclamato 8 ore di sciopero nella UPIM articolate territorialmente da effettuarsi prima del prossimo incontro, fissato per l’8 giugno 2006 a Roma».