2/3/2023 ore: 11:45

Yahoo lascia l’Italia, a rischio il 90% dei dipendenti

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Dopo le difficoltà per i dipendenti Facebook nel nostro paese, arriva un’altra tegola sul settore: Yahoo Italia, gestita dalla società Oath Italy Srl, ha comunicato l’intenzione di licenziare i dipendenti in Italia: 19 su 21. 
Era già nota l’intenzione di un taglio del 20% delle lavoratrici e dei lavoratori a livello globale, percentuale che si traduce nel nostro paese nella quasi totalità dei lavoratori.
Le organizzazioni sindacali di Milano, Filcams CGIL, Fisascat Cisl e UILTuCS UIL, unitamente alle rappresentanze sindacali aziendali hanno avuto un primo incontro con l’azienda senza però segnare passi avanti, da una parte dovuto a scarne risposte poco utili ad un reale confronto e ad esame congiunto come invece previsto dalla normativa vigente, dall’altra probabilmente a una difficoltà di comprensione da parte delle risorse umane global di quali siano le regole che definiscono la gestione di una procedura di esuberi nel nostro Paese. Difatti, come spesso accade nel settore, non vi è una gestione diretta delle procedure nel Paese ma un accentramento di esse in una singola country a livello europeo con le conseguenti difficolta dovute a sistemi giuslavoristici estremamente differenti. 
“È l’ennesima procedura di licenziamento collettivo in un settore, quello dell’economia digitale, che vede un susseguirsi di presunte crisi utili in realtà a dar risposte agli investitori, oltre a dimostrare una sorta di “bolla” del comparto” scrivono i sindacati in una nota. 
Giovedì 2 marzo, si è tenuta l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori: “c’è consapevolezza” ha affermato Roberto Brambilla della Filcams Cgil di Milano, lo scenario internazionale non fa presagire nulla di positivo, ma l’impegno, a partire dal prossimo incontro previsto per l’8 marzo, è quello di tentare di ridurre al minimo l’impatto sociale e le ricadute sulle lavoratrici e lavoratori coinvolti.