«Aperti a Santo Stefano» Bufera sulla Grande Mela
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Cisl e Uil scrivono a centro commerciale e sindaco: «Marcia indietro»
SONA — Una lettera alla direzione della Grande Mela e una al sindaco di Sona. L’hanno inviata Cisl e Uil contro l’intenzione di aprire il centro commerciale il giorno di Santo Stefano. VERONA — Business as usual: gli affari come sempre, senza tentennamenti. A volte però ci si scontra con qualche limite, come quello delle feste comandate. Niente paura: il bersaglio stavolta non è il Natale. Anche la Upim ha stabilito che l'apertura natalizia non funziona e quest'anno a Natale sarà chiusa come tutti gli altri negozi del mondo, permettendo ai dipendenti di restare in famiglia. Stavolta lo scontro riguarda il giorno successivo, perché la Grande Mela ha intenzione di tenere aperto a Santo Stefano, che guarda caso cade pure di domenica. I dipendenti però promettono battaglia e stanno già inviando qualche lettera per smuovere gli animi e indurre la dirigenza a un ripensamento. Floriano Zanoni, segretario provinciale della Filcams (la federazione lavoratori del commercio della Cgil), si mostra determinato: «Assieme alla Cisl e alla Uil - spiega - stiamo preparando una lettera unitaria da inviare alla Grande Mela e anche al sindaco di Sona, chiedendo come mai sia stata presa una decisione di questo tipo. Speriamo che si tratti solo di un errore o di una momentanea sottovalutazione del problema, ma se invece la misura sarà confermata, siamo pronti a protestare».
Per i lavoratori si tratta di una questione di principio: «Ci sembra che i grandi gruppi cerchino con una certa insistenza di superare i limiti posti dalle festività, ma le ricorrenze, che siano religiose o laiche, vanno sempre rispettate». Le occasioni per restare in famiglia, infatti, non sono moltissime. «Un giorno come il 26 dicembre da un lato è molto prezioso per coltivare gli affetti, dall'altro non è fondamentale per il bilancio aziendale. Fino al 24 si fa tutto un mese di aperture ininterrotte e dal 27 in poi si riprende con lo stesso ritmo. Non sono due giorni come il 25 e il 26 a fare la differenza nel bilancio finale». La pensa così anche Andrea Sabaini, segretario Fisascat Cisl: «Confidiamo sul fatto che il Comune di Sona intervenga per fare in modo che la festività sia rispettata. Sappiamo tutti che c'è la crisi e che il fatturato di un'azienda è un valore importante. Stare in famiglia, tuttavia, è altrettanto importante, perciò la festività va rispettata. Tanto più perché l'apertura il 26 non è una scelta strategica». Al momento non è chiaro se oltre alla Grande Mela vi siano altri grandi magazzini intenzionati a restare aperti. Di sicuro i sindacati sperano che l'appello valga per tutti. L’assessore al Commercio Enrico Corsi non è al corrente di richieste di questo tipo a Verona: «Ai comuni viene presentata richiesta per le deroghe alla chiusura domenicale e non mi pare che ne siano arrivate per il 26. A mio modo di vedere, comunque, se ne può discutere, nel senso che le feste intoccabili sono Natale, Pasqua e il Primo Maggio. Sulle altre date non sarei altrettanto rigido». Per il presidente di Confesercenti, Silvano Meneguzzo, hanno ragione i lavoratori: «Se sono arrivati a scrivere una lettera vuol dire che il problema è sentito, quindi non si può far finta di niente. Gli imprenditori non possono pensare che passi sempre la loro linea. Tanto più che nessuno può costringere i dipendenti a lavorare, quindi bisogna chiamare per un giorno i più disperati, il servizio scade e si fa brutta figura con i clienti. Non ne vale proprio la pena».