16/10/2006 ore: 12:24

"Bersani" Taxi a Torino, Milano e Roma

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    luned? 16 ottobre 2006

    Pagina 7- Politica

    Taxi

    TORINO
    ?Il fallimento dimostra che questa rivoluzione
    era del tutto inutile?
      Tony Casucci, 44 anni, taxista da 6, lo spiega bene, il concetto: ?Bersani o non Bersani, ci faranno un...cos?. Cominceranno a rivedere i redditi, poi verranno fuori gli automatismi, le previsioni e a qualcuno salter? in mente di toglierci i risarcimenti gasolio. Vedrete, finir? cos?. Basta aspettare ancora un po’, ma non tanto?. Amaro, fatalista, pessimista. L’umore dei taxisti torinesi ? comunque nero: ?Ok che il famoso decreto Bersani, che minacciava di distruggere una categoria, sembra ormai tramontato, con il passaggio del “problema” ai sindaci, ma qui a Torino, si rischiava di cadere nel ridicolo?.

      Perch?? ?Altro che nuove licenze. Qui da noi si lavora poco, e basterebbe che il signor ministro trascorresse una giornata con noi, e si renderebbe conto che il suo progetto era semplicemente un errore, un modo brutale di applicare la statistica senza riflettere, senza studiare, tanto per punire i pi? deboli, gli indifesi. A noi capita di stare fermi in parcheggio per decine di minuti, senza lavorare, ad aspettare invano i clienti, che proprio non ci sono, salvo circostanze eccezionali: congressi, Olimpiadi, eventi straordinari?. Neanche a Caselle? ?Ancora peggio. L? i tempi morti possono arrivare anche a cinque ore. Capita nei periodi peggiori, anche per la disinformazione. Se una famiglia di quattro persone vuole andare in aeroporto e prende il bus in centro a Torino, spende di pi? che in taxi. Noi siamo favorevoli all’istituzione di una tariffa unica, che specifichi il punto di partenza e di arrivo. Cos? si “puniscono” i furbi, ci sono anche tra noi, che fanno pagare oltre il giusto. Se questo ? il modo di dare un servizio migliore, allora va bene...Ma con i decreti, come l’ultimo, proprio no. E’ una specie di suicidio collettivo?.

      Tony, ai tempi dello scontro con il governo, ? andato a Roma, per la grande manifestazione di protesta, organizzata dai sindacati di categoria. ?L’errore ? stato quello di considerare la realt? italiana come omogenea, tutta eguale, globalizzata. Da qui discende il male che ne ? venuto. Qui a Torino non poteva accadere altrimenti, cio? che quelle norme fossero in fretta dimenticate?. Ma lei l’avverte, questo senso di ostilit? verso i taxisti, dopo gli scioperi, le contestazioni? ?Pu? anche darsi che ci sia. Ma ? colpa soprattutto della disinformazione. Se la gente sapesse che lo stipendio medio di un taxista ? quello di un impiegato, che per guadagnare qualcosa di pi? bisogna restare in strada per turni lunghissimi, che ogni due anni l’auto ? bruciata, che non c’? abbastanza lavoro per tutti, forse ci sarebbe pi? comprensione, credo?


      MILANO
      ?Se la prendono con noi
      il problema resta lo stesso
      Mezzi pubblici scarsi?
        Domenica, pochi mezzi in giro e si ?vola?. Ma da luned?...?Da luned? come tutti i giorni; soliti problemi, solito traffico?. Per Gianni Maggiolo, taxista a Milano e sindacalista della categoria, dal decreto Bersani in poi poco o nulla ? cambiato ?perch? il problema principale qui ? e resta la viabilit?. A Milano nessuno arriva in tempo, neanche le ambulanze. C’? il rischio che muoia un malato, altro che salti un appuntamento?. Prigionieri del traffico: per questo, dice, i taxi ?sembrano? pochi. ?Ma non lo sono affatto. A Milano ci sono quasi cinquemila taxi che girano, con met? degli abitanti e un’area molto inferiore a quella di Roma, dove di taxi ce ne sono 5800. Non solo: il Comune i bandi li ha sempre fatti. E il precedente sindaco, Albertini, di tassisti ne ha immessi a centinaia. Cosa poteva cambiare ancora col decreto Bersani? La verit? ? che quel decreto, sui taxi, ? stato pensato per cercare di risolvere i problemi di una sola citt?, appunto Roma. Ma qui ? diverso?. Sar?, ma a volte trovare un taxisembra una chimera...?A volte, appunto. Per? quando c’? stata la settimana della moda, quando c’era lo sciopero dei mezzi pubblici i turni sono stati liberalizzati e non credo nessuno possa dire che mancavano le macchine. Qualche problema c’? stato con i radiotaxi, ? vero, ma l? c’? un collo di bottiglia, inevitabile. Problemi di sovraffollamento succedono per tutte le strutture: si fa la coda ai negozi, si aspetta un sacco di tempo che risponda un centralino. Eppure se succede con i taxi tutti a dire: sono troppo pochi. Non ? cos?. Tutto bene allora? ?Mai pensato. Tanto ? vero che col Comune ? sempre aperto il tavolo di discussione per migliorare il servizio, per adeguare meglio l’offerta con la richiesta. Per? il problema principale resta sempre quello: il traffico?. Magari adesso, se passeranno i ticket d’ingresso...? Altre sono le soluzioni: chiudere il centro, ampliare la metropolitana, aumentare i mezzi pubblici. Io oggi faccio servizio da Malpensa: c’? il treno s?, ma ogni mezz’ora. E quale aeroporto

        in Europa, di quelle dimensioni, ha un treno ogni mezz’ora? Viaggiano strapieni e quando i passeggeri arrivano a Milano, a Cadorna, prendono quasi tutti il taxi. Ci vorrebbe un parcheggio con cento macchine; invece stiamo in una stradina laterale dove ce ne stanno un quarto e non possiamo sostare da nessun’altra parte. Cos? i passeggeri non trovano un taxi e io sono costretto a perdere clienti. Questi sono i problemi, e i decreti non c’entrano?.


        ROMA
        ?Si poteva fare di pi?
        Bastava aumentare
        le corsie preferenziali?
          Libano 30 ? fermo davanti a un lussuoso albergo romano. Secondo e ultimo dei taxi in attesa di passeggeri. Un po’ pochi due per una zona cos? centrale, di domenica sera. Dove sono finiti i 2500 taxi in pi? dell’accordo con il sindaco Veltroni? Libano 30, ovvero Fulvio Pantaleoni, 31 anni, scende dall’auto e tira fuori alcuni fogli, i turni. ?Ecco dove sono finiti, i colleghi che lavorano al mattino fanno quattro ore di rinforzo il pomeriggio, quelli che lavorano il pomeriggio fanno lo stesso la mattina, e quelli della notte invece di terminare alle 22 possono andare avanti fino alle 24.

          La settimana scorsa ho lavorato 12-15 ore al giorno ma ancora non so se ci guadagno oppure no?. E’ questo il compromesso romano, niente nuove auto ma le stesse auto per pi? ore di lavoro. In realt? le nuove licenze ci saranno - 450 entro la fine dell’anno - ma sono comunque molte di meno di quelle che avrebbero invaso le strade di Roma se il decreto Bersani fosse andato in vigore senza l’intervento del sindaco Veltroni. Forse le 450 in pi? saranno risolutive, per il momento chiunque ne abbia bisogno sa che nelle ore di punta i centralini impazziscono, e nelle giornate di pioggia le probabilit? di beccare una vettura con tassametro sono bassissime. Libano 30 si spazientisce: ?Ma forse sono i taxi la causa di tutti i mali d’Italia? Dicono che non paghiamo le tasse, e io rispondo ma perch? non ci municipalizzano cos? ci leviamo anche il problema di doverci occupare del fisco. Non si trovano taxi in giro? Il problema ? Roma, non noi. Circolare ? impossibile, abbiamo gli stessi tragitti delle auto private e tempi lentissimi?. E se invece qualcuno ne approfittasse per non rispettare l’accordo e restare a casa?
            ?Dicono che installeranno il sistema satellitare per controllare chi esce e quanto resta in giro. Nessuna malafede da parte nostra, ma ci opporremo: finora abbiamo solo dato, delle nostre richieste di garantire una circolazione pi? fluida per noi s’? visto troppo poco?. E il caos di Fiumicino con due tariffe diverse? ?Dal nostro punto di vista il sistema finalmente funziona, prima c’erano imbrogli su imbrogli: a fare le corse erano sempre gli stessi...?

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