1/3/2006 ore: 11:41

"BladeRunner" Quel che resta della svolta di Fiuggi

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    mercoled? 1 marzo 2006


    Pagina 9 - Politica


    CANDIDATURE - MOLTE LE DEFEZIONI E GLI ESCLUSI NEL PARTITO DI FINI

    Quel che resta della svolta di Fiuggi
    che sdogan? An
      retroscena
      Mattia Feltri

      ROMA
      ?Oh, non cominciamo con il reducismo. A parlare di quelli che hanno fatto Fiuggi come di quelli che hanno fatto la guerra?, dice Maurizio Gasparri davanti all’elenco dei caduti. Tutti militi noti, a cominciare dal povero Pinuccio Tatarella, morto da qualche anno. Eppoi i militi che vennero dalla Democrazia cristiana, come Gustavo Selva e Publio Fiori, a dare presentabilit? democratica al partito da sdoganare. Cos? oggi ? normale chiedersi che cosa resti di Fiuggi, del congresso del gennaio del 1995 nel quale fu sepolto il Movimento sociale e partorita Alleanza nazionale. Fiori ? tornato da dove ? venuto, nella Dc ora di Gianfranco Rotondi. Selva sarebbe anche rimasto, ma si ? discusso sino all’ultimo se ricandidarlo, e se ricandidarlo alla Camera oppure al Senato. Alla fine si ? deciso per il Senato, ma in Veneto e terzo in lista, per cui Selva ieri ha salutato: ?Allo stato dei fatti mi sembra impossibile accettare questa candidatura?. Perch? passi, serve un miracolo.
        Un partito popolare
        Al di l? delle forme di accantonamento, ? la lista degli accantonati a fare qualche impressione: ci sono anche Domenico Fisichella passato alla Margherita, Giulio Maceratini e Franco Servello che lasciano per ragioni di salute e di et?. Gianfranco Fini aveva annunciato un ?partito pi? giovane e pi? rosa?, e purtroppo Flavia Perina, giovane e donna, direttore del ?Secolo d’Italia?, ? in lista e quindi preferisce non parlare, almeno non adesso, nonostante dentro il suo giornale qualcuno pi? maligno spieghi: ?Emb?? Qualche vecchietto in meno. Avessimo la Camera dei Lord, li avremmo gi? messi tutti l?.
          Eppure non ? soltanto una questione generazionale. ?Bisogna pensare ad An come a un vero country party, un vero partito nazionale che sappia infondere nuova speranza, che parli giovane e positivo?, disse l’anno scorso Federico Eichberg, dirigente poco pi? che trentenne, uno degli estensori del documento celebrativo del decennale di Fiuggi. Ed effettivamente certa vecchia guardia c’entra poco con un ?country party?, che gi? nella definizione port? con s? pi? amore patrio che sciovinismo e pi? schitarrate che cori marziali. ?Ma s?, ? chiaro, Fini sta cercando di sperimentare un ambito inedito per mettere in piedi un partito veramente di destra, che sappia interpretare la modernit?. Del resto la strada gliel’ha spianata Berlusconi?, dice Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista d’area, sebbene ormai molto distante da An.
            I cambiamenti
            Modernit? pi? Berlusconi. In effetti arrivano la giovane professionista di successo, l’avvocato Giulia Bongiorno, e l’imprenditore danaroso, Francesco Divella, quello della pasta. Ci riflette sopra un ex deputato del Msi, Tomaso Staiti di Cuddia: ?E’ evidente. Una volta Fini faceva tutto quello che gli diceva Pinuccio (Tatarella, ndr). Senza di lui, Fini si ? trovato spiazzato, senza guida. Procedeva a tentoni. Io lo conosco da tanti, tanti anni, e so bene che Gianfranco ? uno totalmente incapace di darsi una strategia. Per? adesso deve avere consiglieri nuovi, perch? tiene una linea precisa, che va dal voto agli immigrati ai viaggi in Israele?. Insomma, spiega Staiti, gente come Selva e Fiori ?servivano al momento del maquillage. Adesso serve altra gente?. Perfetto. Ma per fare che? ?Niente di straordinario?, dice Maurizio Gasparri, ?siamo di fronte a un rinnovamento fisiologico delle candidature?. Servello, spiega, ?? stato in Parlamento cinquant’anni ma, siccome ? un grande, manterr? un ruolo importante nel partito. Non capisco davvero la questione: Tatarella ? morto, Fiori e Fisichella se ne sono andati per antichi dissapori, e Fiuggi rimane la pietra angolare di Alleanza nazionale?.
              Le tre punte
              Eppure ci sono le tre punte, in competizione fra loro. Eppure Fini pare molto pi? preoccupato di Berlusconi per l’arrivo di certi irriducibili d’estrema destra. E Gasparri non ci vede nessun nesso: soltanto liste elettorali con le normalissime polemiche del caso. Niente di nuovo. Niente, soprattutto, di quello intravisto invece da Buttafuoco: ?Ecco, dicevo prima che la strada a Fini l’ha spianata Berlusconi. E allora credo che adesso Fini debba camminare sempre di pi? sulle sue gambe, sia per completare il percorso di Fiuggi sia, soprattutto, per completare il percorso di Berlusconi. Sar? un esperimento, e sar? bello vedere che effetto fa?.

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