14/2/2006 ore: 11:10

"Bolkestein" Diritti d’Europa (G.Berlinguer)

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    marted? 14 febbraio 2006

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    Bolkestein
      Diritti d’Europa

      Giovanni Berlinguer

      Oggi sar? nelle vie di Strasburgo a fianco dei sindacati italiani ed europei, condividendo in pieno le loro critiche e le loro richieste di sostanziali modifiche alla Direttiva Bolkestein. Come iscritto al sindacato e parlamentare europeo, sento questa manifestazione particolarmente vicina: ? un appuntamento che porter? decine di migliaia di lavoratrici e di lavoratori a manifestare in nome dei diritti e del modello sociale europeo, per la sua difesa e il suo allargamento. Un appuntamento necessario, inoltre, per aggiungere alla libera circolazione delle persone e delle merci quella dei servizi: eliminando paralizzanti privilegi e ingiuste disparit?, promuovendo la crescita e l’occupazione, migliorando la qualit? e l'universalit? delle prestazioni per i cittadini e consolidando i diritti dei lavoratori.
        Ancora qualche mese fa sembrava difficile cambiare l’impianto ultraliberista di questa direttiva europea, che ? nata parallelamente alla pressione esercitata sul piano mondiale dall'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) verso la liberalizzazione selvaggia dei servizi, comprese perfino la salute, l'istruzione e l'acqua, cio? i beni comuni. Poi la pressione popolare e l'attivit? parlamentare hanno introdotto nella Bolkestein sostanziali modifiche, soprattutto su due punti essenziali.
          Il primo ? l’aver sostituito, al principio che privilegiava le norme e i rapporti di lavoro del Paese di provenienza rispetto al Paese di destinazione, una duplice garanzia: che quest’ultimo non possa frapporre discriminazioni oppure ostacoli artificiosi verso il Paese di origine, il quale per? ha il dovere di rispettare le norme, i rapporti di lavoro, i diritti dei consumatori, la sanit? pubblica e le compatibilit? ambientali esistenti nel paese ospitante. Il secondo ? l’aver messo al riparo i lavoratori dal gioco al ribasso sulle retribuzioni, e dalla violazione dei diritti contrattuali e delle tutele sociali. Ma le incertezze sui lavoratori autonomi, se non chiarite, possono rivelarsi in questo campo un pericoloso cavallo di Troia.
            Molti problemi restano per? aperti. Il principale ? la definizione del campo di applicazione della direttiva. La logica, e il bene comune, richiederebbero che prima o insieme alla liberalizzazione dei servizi si distinguessero chiaramente quelli che sono di vitale interesse per i cittadini e per le comunit?. Per contro, l’unica ingiustificata franchigia accordata dalla destra, in primis da Forza Italia, ? quella delle attivit? professionali, recinto privilegiato di corporazioni forti e ostacolo diffuso per le aspirazioni dei giovani.
              Le procedure di trasferimento dei servizi, basate al tempo stesso sul diritto all’insediamento e sul dovere di rispettare lo jus loci (il diritto locale), restano inoltre ipotecate da probabili, diffusi ricorsi alla Corte europea di giustizia, la cui giurisprudenza si ? rivelata finora invasiva e ultraliberista. Ci? ? anche il risultato di un deficit di politica, da parte dell’Unione Europea.
                Nell’anno 2005, fra i pi? orribili per le istituzioni dell’Europa perch? caratterizzato da dissensi gravi tra i governi e da critiche forti dei cittadini, la vasta mobilitazione di popolo e di lavoratori per cambiare sostanzialmente una direttiva importante come la Bolkestein porta una ventata d’aria fresca, uno spirito innovatore di cui l’Europa ha costantemente bisogno.
                  La partita, in queste ore, ? ancora aperta, e l’esito ? incerto anche per le molte critiche provenienti da fonti opposte e per le differenze fra i gruppi politici e al loro interno. La posta in gioco ? la capacit? dell’Unione di promuovere la crescita e l’armonizzazione, l’integrazione politica e il modello sociale, la democrazia partecipata e i diritti dei cittadini.

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