22/6/2010 ore: 11:03

«Caro Marchionne, ora basta con le offese»

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La partita dell'Italia contro la Slovacchia i lavoratori della Fiat di Termini Imerese la vedranno a casa. Da giovedì, infatti, saranno tutti in cassa integrazione, fino al 30 giugno. Sarà l’ennesimo periodo di Cig da un anno a questa parte, in una fabbrica ormai condannata a chiudere a fine 2011 dall'ad del Lingotto Sergio Marchionne che tuttavia non perde occasione per infierire contro gli operai siciliani, nel silenzio dei vari ministri, prima di Scajola e adesso di Sacconi, impegnato nelle lodi alla Fiat per il salvataggio di Pomigliano.
A Marchionne che li aveva criticati per avere utilizzato lo strumento dello sciopero solo per potere vedere in Tv la partita Italia-Paraguay, gli operai ieri hanno risposto proprio con lo sciopero. Al rientro in fabbrica dopo il week-end, le tute blu hanno reagito alle accuse del top manager incrociando le braccia per un’ora. Lo sciopero è scattato intorno alle 9 ed è stato indetto in maniera unitaria dai delegati di Fim, Fiom e Uilm e dall'Ugl. «Questa è stata la risposta a Marchionne – dice Roberto Mastrosimone, segretario provinciale Fiom – Qui a Termini Imerese c’è gente che lavora da trent'anni. Il signor Marchionne non solo sta chiudendo, maaddirittura cerca di screditare il lavoro degli operai. Eppure era stato proprio lui a lodare la professionalità dei lavoratori di Termini, spiegando che la scelta di chiudere dipendeva da altre cose». Davanti ai cancelli della fabbrica, gli operai confermano che lo sciopero in concomitanza con la partita Italia-Paraguay è stato organizzato dopo che il capo del personale dello stabilimento siciliano aveva comunicato alle Rsu che l'azienda non avrebbe più allestito i due maxischermi, che aveva invece garantito di montare all'interno della fabbrica tre giorni prima, comeera avvenuto in passato in occasione degli Europei di calcio di due anni fa e dei Mondiali di Germania 2006. I lavoratori avrebbero seguito la partita delle 20.30, in accordo con la direzione di stabilimento, cumulando le pause non usufruite durante la giornata di lavoro. Nel comprensorio di Termini Imerese, tra diretto e indotto, lavorano circa 2.500 persone, impegnate nell’assemblaggio della Lancia Ypsilon. Fim Fiom e Uilm negli ultimi
giorni sono state impegnate in una serie di assemblee nelle aziende dell’indotto, ieri è stato il turno della Lear. «La partecipazione allo sciopero è stata massiccia – afferma Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm – Non possiamo accettare che Marchionne getti discredito sui lavoratori e sul sindacato».Dopo gli operai del primo turno, hanno scioperato anche quelli del secondo, dalle 16.50 alle17.50. Secondo Gianni Pagliarini, responsabile lavoro del PdCI-Federazione della sinistra, «Marchionne continua a giocare con il futuro delle persone e il suo tentativo di scardinare i diritti costituzionalmente garantiti non si ferma più».

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