18/7/2006 ore: 11:27
"Conti" Draghi: bisogna andare in pensione più tardi
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Pagina 9 - Politica I CONTI PUBBLICI IL NUMERO UNO DI BANKITALIA APPROVA IL DOCUMENTO CON TANTI ?MA?. ?SPESA SANITARIA INSOSTENIBILE SE GLI ENTI LOCALI NON FANNO PAGARE MAGGIORI IMPOSTE? ROMA L’et? media a cui si va in pensione deve aumentare e la pressione fiscale deve ?gradualmente? diminuire: ascoltato in Parlamento sul Dpef, il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi spiace all’ala sinistra della maggioranza e ai sindacati. Nel complesso, il suo giudizio sulle recenti mosse del governo ? positivo; anzi, se le cifre di Tommaso Padoa-Schioppa sulla finanza pubblica hanno una pecca, non ? di essere pessimiste (come da destra e dall’estrema sinistra si sostiene) ma il contrario. Secondo la Banca d’Italia c’? il rischio che le cose si mettano perfino peggio: la dinamica delle spese potrebbe essere pi? elevata, e fermare l’aumento del debito pubblico gi? nel 2007 potrebbe risultare pi? difficile di quanto indicato; nel qual caso occorrer? ?intervenire prontamente?. Draghi ha usato l’immagine di un obeso issato su appoggi fragili: ?un grosso debito pubblico sta seduto su una seggiola che ? la crescita del prodotto lordo, e se il Pil non riprende a crescere chi sta seduto sulla seggiola diventa sempre pi? grosso e la seggiola diventa sempre pi? piccola?. Per far dimagrire il debito occorre tagliare le spese correnti dello Stato, giunte a un livello record dopo una crescita media del 2,4% annuo al netto dell’inflazione dal 1999 al 2005. I tagli alle spese vanno scelti per due ragioni, ha spiegato il governatore alle commissioni Bilancio di Camera e Senato: perch? proprio dal lato della spesa si ? generato lo squilibrio, e perch? altrimenti occorrerebbe inasprire il prelievo fiscale, ?e io sono convinto che a meno tasse corrisponda maggior crescita?. S? dunque all’impostazione del Governo, contenuta nel Documento di programmazione 2007-2011, di agire con tagli permanenti sui quattro grandi capitoli della spesa pubblica: previdenza, sanit?, pubblico impiego, enti locali. Non c’? altra via che approvare in autunno una legge finanziaria con questi contenuti, se si vuole evitare la sfiducia dei mercati finanziari (dove gi? i titoli del debito pubblico italiano sono allineati a quelli della pi? fragile Grecia). Tuttavia Draghi ha preferito non rispondere alle domande dei parlamentari se consideri fattibile una maxi-manovra da 35 miliardi di euro concentrata in un anno. La spesa per le pensioni (35% del totale della spesa pubblica al netto degli interessi) non pu? essere risparmiata dai tagli, perch? in un Paese come il nostro, con anziani sempre pi? numerosi, non ? ancora in equilibrio. Le cifre di Draghi sono semplici: oggi, dopo le riforme degli anni ‘90, ?l’et? media di uscita dalle forze di lavoro ? 60 anni?, et? a cui le donne hanno una aspettativa media di vita di 25 anni, e gli uomini di 21. Un maggior numero di pensionati sta per un tempo pi? lungo a carico dei lavoratori attivi. Dunque ?in prospettiva solo un significativo aumento dell’et? media di pensionamento pu? rendere sostenibile il sistema previdenziale e garantire pensioni di importo adeguato? dice il governatore; non c’? una proposta precisa, ma si intuisce che occorre soprattutto agire sulle norme del pensionamento per anzianit?, compensando per? i sacrifici con ?interventi in favore delle categorie con contribuzioni modeste?. E nella sanit? si pu? risparmiare senza incidere sui livelli essenziali di assistenza: basta estendere in tutte le Regioni i ?modelli gestionali? di quelle pi? efficienti. Draghi ha ripreso con favore la frase del Dpef dove si afferma che certi risparmi di spesa si dovrebbero fare anche per sole ragioni di equit?; ha appoggiato il taglio al ?cuneo fiscale?; ha espresso consenso alle scelte del governo sul fisco, come lo stop ai condoni e la lotta all’evasione (?che ci sia un ampio spazio di recupero di equit? attraverso l’allargamento della base imponibile ? una sensazione diffusa?); ha anche detto s? all’armonizzazione delle aliquote sui rendimenti finanziari, purch? non vada oltre il livello degli altri Paesi europei. Ma forse ? proprio il grande affiatamento del governatore con il ministro dell’Economia a eccitargli contro l’ala sinistra della maggioranza. Il deputato di Rifondazione Andrea Ricci, che subito l’aveva contestato nel dibattito, all’uscita ha parlato di ?un inaccettabile manifesto politico neoliberista?. Il capogruppo del Prc alla Camera Gennaro Migliore sostiene che Draghi, mancando ?all’equilibrio che si aspetta dal governatore della Banca d’Italia? ha ?snocciolato? un ?inaccettabile programma di sacrifici?. ?Condivido solo la lotta all’evasione? dichiara Gianni Pagliarini del Pdci, presidente della commissione Lavoro di Montecitorio. |