20/9/2006 ore: 10:33

"Conti" Nella Finanziaria 15 miliardi di investimenti

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    mercoled? 20 settembre 2006
      Pagina 13 - Economia & Lavoro

      Nella Finanziaria 15 miliardi di investimenti
        Al taglio del cuneo 9 miliardi. Il 60% andr? alle imprese, il 40 ai lavoratori

        di Bianca Di Giovanni/ Roma

        PI? RISORSE per la crescita. Lo avevano chiesto i sindacati e lo hanno gi? (almeno a parole) ottenuto. ?La manovra sar? da 30 miliardi, di cui 15 destinati allo sviluppo?, dichiara il sottosegretario Enrico Letta al termine del tavolo con le parti sociali. La quota di maggiori entrate giudicate strutturali (5 miliardi) alleggerisce la correzione del deficit, che scende a 1 punto di Pil dall’1,3% indicato nel Dpef. Nella nota di aggiornamento che accompagner? la Finanziaria sar? indicato il deficit tendenziale del 2007, ma se l’obiettivo del 2,8% sar? confermato, ? chiaro fin da ora che l’indebitamento dell’anno prossimo si aggira intorno al 3,8% di Pil. Vero che che molte incognite si addensano sulle voci di bilancio, ultima quella sui rimborsi Iva. Ancora non si sa quanto coster? alle casse pubbliche, ma l’indebitamento andr? iscritto tutto nel bilancio del 2006.

        Primo punto all’ordine del giorno al tavolo di ieri il taglio del cuneo fiscale, promesso dall’Unione in campagna elettorale e confermato ieri da Cesare Damiano. ?Sar? di 5 punti, a partire dal 2007 - ha detto il ministro - Il 60% andr? alle imprese, il 40% ai lavoratori. Sar? una misura selettiva. Il criterio finora individuato ? quello del lavoro a tempo indeterminato. Ci impegniamo a non tagliare i contributi previdenziali?. Insomma, chi assume stabilmente avr? pi? sconti. Il valore complessivo della misura ? cifrabile in circa 9 miliardi. Per il Mezzogiorno si pensa ad una misura ad hoc. Tra le molte ipotesi, sul tavolo c’? anche quella di indicare una parte della riduzione in cifra fissa, evitando una formulazione in percentuale che avvantaggerebbe le zone pi? sviluppate. In ogni caso Confindustria ha gi? fatto sapere che i 5 punti devono andare a tutti, e che per il mezzogiorno (il tavolo si terr? gioved?) si dovranno destinare cifre aggiuntive.

        Il sindacato sospende il giudizio sull’operazione cuneo. ?Aspettiamo di saperne di pi? - dichiara Guglielmo Epifani - Per ora apprezziamo la decisione di destinare il 40% ai lavoratori. Per il resto, non vogliamo sorprese all’ultimo momento?. ?Che sia davvero per i lavoratori - aggiunge Luigi Angeletti - e non magari per chi si dichiara povero al fisco, e in realt? ? ricchissimo?. Il leader Uil adombra la possibilit? che le risorse destinate al lavoro vadano a finire ad operazioni sull’Irpef che potrebbero avvantaggiare categorie diverse dai lavoratori dipendenti, che grazie a questa misura potranno ritrovarsi in busta paga in media 20-30 euro in pi? al mese. Quanto alle imprese, a differenza di Confindustria, secondo il sindacato il ?taglio? non va affatto bene per tutti. ?Dovranno essere escluse le aziende che non sono sottoposte a concorrenza - dichiara Raffaele Bonanni - Anche le banche per noi non dovrebbero godere di questa misura?. L’altol? sulle banche arriva anche dagli artigiani di Cna e Confartigianato. ?Banche, assicuraizoni, Poste, utility non devono godere del taglio del cuneo - dichiarano le due associazioni - Sono societ? che hanno avuto utili a 2 cifre negli ultimi anni: bisogna fare selezione tra aziende che producono e quelle che vivono di rendita?. Il governo non chiarisce. ?Abbiamo stabilito la cornice - spiega Letta - Altri criteri sono da decidere?. Confesercenti dal canto suo attacca: il taglio del cuneo non toccher? il 70% delle picocle e medie imprese. Intanto Confcommercio ?apre? sulla revisione degli studi di settore dopo un incontro con il viceministro Vincenzo Visco. Un confronto definito ?utile? da Visco, con un interlocutore ?affidabile? e ?credibile?. Per i commercianti, per?, sar? necessario anche intervenire su quelle aree di evasione ed elusione fiscale che coinvolgono le societ? di capitali.

        Lo sviluppo non ? solo cuneo. Anzi. A dirlo a chiare lettere ? stato ieri Pier Luigi Bersani, che ha illustrato al tavolo il suo piano per l’industria con il riordino degli incentivi. Il disegno di legge sar? presentato al consiglio dei ministri di venerd?. Confindustria apprezza, ma avverte che non accetter? la sospensione dei vecchi incentivi prima che i nuovi siano attivi. ?Il bravo imprenditore non chiede solo soldi, commenta in serata il ministro ospite in Viale dell’Astronomia.

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