5/5/2004 ore: 12:35

"Cult%Info" Elezioni 2: Immigrati presto alle urne

Contenuti associati

        Il Sole-24 Ore del lunedì
        sezione: ENTI LOCALI & PA
        data: 2004-05-03 - pag: 23
        autore: SA.MON.
        Questioni costituzionali / Giuristi al lavoro
        Immigrati presto alle urne
        Sono sempre di più i Comuni decisi a modificare il proprio Statuto per concedere il diritto di voto attivo e passivo ai cittadini extracomunitari. La materia del contendere è delicata. A detta di molti giuristi e amministratori, riunitisi a Venezia lo scorso 16 aprile, non serve alcuna modifica al dettato costituzionale in quanto la riscrittura del titolo V della Costituzione basta per concedere a ogni singolo Comune la possibilità di modificare il proprio Statuto.

        Ma il ministero dell’Interno non è dello stesso avviso: con una Circolare del 22 gennaio, infatti, la direzione centrale dei servizi elettorali ha spiegato come i diritti di voto attivo e passivo spettino solo ai cittadini italiani, con deroga ai cittadini dell’Ue residenti all’estero.

        Se sia necessaria una modifica alla Costituzione o se basti l’approvazione di una legge ordinaria si vedrà, ma la fetta di soggetti extracomunitari residenti in Italia ha già raggiunto il 4,5% della popolazione e la seconda generazione fa addirittura balzare al 10% la propria presenza all’interno della scuola.

        Ed è con questa realtà che le amministrazioni locali fanno i conti, anche quelle più piccole. Basti pensare che il primo comune d’Italia ad aver modificato il proprio Statuto è stato Delia, un piccolo centro dell’entroterra siciliano che il 13 ottobre scorso ha adottato il nuovo Statuto comunale.

        E non è il solo. Il consiglio comunale di Bassano Romano, Comune laziale di 4.400 abitanti, ha votato una mozione per la modifica dello Statuto che prevede il diritto di voto e di elettorato passivo per i cittadini extracomunitari. Sullo stesso piano si muove Ancona, che conta di arrivare alle comunali del 2006 con uno nuovo Statuto. Anche Venezia e Mestre, con il 2,7% di extracomunitari, sperano di modificare l’attuale normativa in tempo per le elezioni del 2005. Hanno già approvato una mozione per la modifica dello Statuto Genova, Brescia e Firenze, dove il 30 novembre scorso 37 mila stranieri residenti hanno eletto i loro consigli comunali e provinciali.

        Sotto gli occhi di tutti poi c’è Roma, in cui vivono 120 diverse etnie: con i suoi 4 consiglieri extra Ue aggiunti, un romeno per l’Europa, un peruviano per le Americhe, un marocchino per l’Africa e una filippina per Asia e Oceania, la capitale italiana è all’avanguardia in Europa.

Close menu