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"Diario sindacale" La Cisl dimissiona Pezzotta

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    CORRIERECONOMIA di Lunedì 30 aprile 2007
      Pagina 3
        Diario sindacale
        a cura di Enrico Marro emarro@rcs.it
          La Cisl dimissiona l'ex segretario Pezzotta
            «Motivazioni politiche». «No, normale avvicendamento». E poi c'è il caso della Fisascat di Milano...


            La Cisl «licenzia». A farne le spese sono sia l'ex segretario generale, Savino Pezzotta, sia due funzionari della Fisascat (commercio) di Milano. Non si tratta di veri e propri licenziamenti in nessuno dei tre casi, ma gli interessati li vivono come fossero tali, perché sostengono che dietro il loro allontanamento ci sono motivazioni politiche. La Cisl di Raffaele Bonanni, invece, replica che non c'è niente di questo è che si tratta di normali avvicendamenti. Certo è che i due casi stanno facendo discutere l'organizzazione. Qualche dirigente di categoria, soprattutto in Lombardia, parla di «questione democratica». L'impressione è che di normale ci sia solo l'ennesimo esempio di quanto fosse aspro il conflitto che, giusto un anno fa, portò alla sconfitta dei pezzottiani ad opera dei bonanniani, che oggi dominano la Cisl. Ma vediamo i due casi.
              Savino Pezzotta, costretto a lasciare la guida della confederazione un anno fa, in anticipo sulla scadenza del suo mandato, fu lasciato dalla stessa Cisl nella carica di presidente della Fondazione Tarantelli, che per Statuto spetta al segretario generale della confederazione. Un segno di riconoscimento secondo alcuni, un «parcheggio» secondo altri. Fatto sta che l'idea era quella di rilanciare la prestigiosa Fondazione che può vantare un comitato scientifico di tutto rispetto, guidata da Piero Barucci, nominato di recente commissario Antitrust. Invece, praticamente dall'inizio dell'anno, la Fondazione è bloccata.
                Pezzotta racconta: «A gennaio mi hanno tolto la segreteria, richiamandola alla Cisl. A marzo mi hanno dimissionato con una riunione del consiglio di amministrazione della Fondazione che, in mia assenza, ha deliberato sul primo punto dell'ordine del giorno: dimissioni del presidente, dimissioni che io non ho mai dato. Anzi avevo fatto conoscere la mia disponibilità a continuare: Comunque non mi lamento, ho altro da fare». L'ex segretario è infatti presidente della Fondazione per il Sud, nata alla fine del 2006 dall'alleanza tra le fondazioni bancarie e il mondo del terzo settore e del volontariato per favorire l'infrastrutturazione sociale del mMezogiorno. Presidenza quest'ultima tra l'altro certamente molto meglio retribuita.

                Sul sito della Fondazione Tarantelli, Pezzotta figura ancora come presidente, e il suo assistente, Giulio Mauri, come segretario generale, segno che anche il sito è fermo da tempo. E infatti alla Cisl, confermano che il nuovo presidente, ovviamente, è Raffaele Bonanni, «come da statuto». Spiega Gigi Bonfanti, segretario amministrativo: «Nessun licenziamento né dimissionamento. Ci siamo fatti carico politicamente ed economicamente di Pezzotta fino al 31 dicembre 2006, come da accordi. Poi la sua carica era semplicemente scaduta. Quanto alla segretaria, ha chiesto lei di tornare alla Cisl».
                  Il secondo caso riguarda invece due funzionari della Fisascat di Milano: Tina Coviello e Luigi Pitocco. Che hanno ricevuto una lettera firmata da Gilberto Mangone, segretario uscente della Fisascat Lombardia, dove si annuncia che, «fatte tutte le valutazioni di ordine politico», viene revocato il distacco sindacale dei due operatori, a partire (sic!) dal primo maggio, festa dei lavoratori. Anche qui non si tratta di licenziamenti veri e propri perché i due operatori sono appunto in distacco sindacale dal proprio postodi lavoro. Dovrebbero quindi rientrare nell'azienda di provenienza. I due però sostengono di essere stati «cacciati» di punto in bianco, all'indomani dell'elezione della nuova segreteria della Fisascat Lombardia perché sospettati di aver tradito, nel segreto dell'urna, le indicazioni di voto ricevute da Mangone, dirigente molto vicino a Bonanni. E proprio al segretario generale Bonanni i due funzionari si sono rivolti quando il sindacalista mercoledì scorso è andato a Milano per la festa della liberazione. Il leader deve essersi interessato al caso, visto che dalla Fisascat fanno sapere che una posizione è già stata risolta, con un distacco alla struttura di como, e l'altra è in via di soluzione. Chissà se basterà a chiudere il caso.

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