"Feltrinelli" Il nuovo libraio: «senza più qualifiche»
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sabato 22 aprile 2006
Pagina 7 - Capitale/Lavoro
intervista - il nuovo libraio
?Senza pi? qualifiche E ricattabile?
Degradato al ruolo di ?commesso?, il neo assunto Feltrinelli non segue pi? i clienti, e neppure i libri. Tra mansioni intercambiabili e contratti precari
L. DOM. Si fa chiamare Roberto. Lavora come magazziniere part-time in una libreria Feltrinelli di Bologna da tre anni. E' lui a raccontarci il cambiamento della figura del ?libraio storico? in ?addetto?, impegnato nelle promozioni, punti vendita e realizzazione delle procedure. Quello che ? chiamato ?commesso? dopo la ristrutturazione aziendale del 2001. ?Sono arrivato quando la ristrutturazione del lavoro nelle librerie Feltrinelli era gi? cominciata. La mia prima ? avvenuta con un contratto part-time: trenta ore alla settimana con un salario di 700 euro mensili?.
Quali mansioni svolgi?
Mi occupo sia della merce, libri, cd e dvd che entrano nel negozio, sia della vendita. La mia prima occupazione resta la responsabilit? sulla merce, ma nella Feltrinelli in cui lavoro siamo ormai tutti intercambiabili. Indipendentemente dalla formazione e dal contratto.
Durante la giornata ti capita di occupare anche il banco dietro ai punti vendita e informazione?
Certamente. Faccio il lavoro, in pratica, che era dei librai, come servire la clientela e ordinare i volumi.
Quante ore alla settimana lavori?
Trenta ore settimanali pi? gli straordinari. Ma ci chiedono anche di limitare lo straordinario e di marciar spediti durante l'orario normale. Il personale, per?, non ? affatto sufficiente.
Parteciperai allo sciopero di sabato, indetto anche a Bologna?
Sicuramente. Sto preparando lo striscione che aprir? il corteo: ?La Feltrinelli frutta e verdura, la precariet? non fa cultura?.
Quali sono le ragioni dell'azienda che non ti vanno gi??
La spersonalizzazione del lavoro e della figura del libraio, da una parte, e degli addetti ai vari compiti dall'altra. Ai tempi della mia assunzione, ho sostituito un vecchio magazziniere che era pagato per quaranta ore settimanali, il turno completo. E che per tutta la vita si ? occupato solo della responsabilit? delle merci. Ora, invece, la pressione ? costante e non c'? pi? una chiara divisione dei compiti.
E poi, cos'altro non va bene?
La pressione della sede centrale di Milano sulle altre librerie. Gli ordini, relativi alle promozioni, ai bollini e quant'altro ci sono impartitI direttamente dal capoluogo lombardo. Si ? in pratica persa una sorta di autonomia delle librerie, dove il libraio spesso caratterizzava lo ?spirito? del negozio. E cos? il personale ruota da una libreria all'altra, e noi riceviamo una montagna di e-mail da Milano per procedure che difficilmente siamo in grado di gestire. A svantaggio, in fondo, del cliente.
E' interessante notare come stai parlando da vero ?commesso? anzich? da magazziniere.
E' cos?: con la pretesa di razionalizzare tutto, non conviene pi? spenderci per soddisfare il cliente. Adesso, dobbiamo fare prima un ?calcolo?. E' pi? importante per noi rispondere agli ordini sulle procedure che ci sono imposte, piuttosto che prestare attenzione ai gusti dei clienti, cercando il libro particolare, consigliando il lettore.
Oltre alla nuova riorganizzazione del lavoro, il problema sembra la carenza di personale.
La situazione ? questa: siamo sotto-organico, e con la nuova proposta di contratto integrativo avanzata dalla Feltrinelli cadrebbero anche alcune ore di permesso e la sicurezza sui contratti. In particolare, per i nuovi assunti e quelli senza un contratto indeterminato.
Per i neoassunti, ancora pi? giovani di te, cosa cambier? se passa il contratto integrativo offerto dalla Feltrinelli?
Che potrebbero essere facilmente condizionati. Con contratti precari e sempre pi? a termine, e meno garanzie sul salario, sono i lavoratori perfetti per essere ricattati. Come, ad esempio, chiedendo loro di lavorare anche la domenica senza percepire il normale salario aggiuntivo.
Una curiosit?: le nuove procedure sono produttive per l'azienda o alla fine si rivelano controproducenti per la libreria?
Semplicemente non funzionano. Ci chiedono di spremere il sangue dalle rape, ma non va. Ricordo quando sono entrato alla Feltrinelli. Il primo libro che ho venduto ? stato La schiuma dei giorni di Boris Vian, ma ? cambiato molto da allora.
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