"Finanziaria" Maggioranza blindata o in Parlamento sarà un «Vietnam»
 |
marted? 3 ottobre 2006
Pagina 3 - Economia
PALAZZO CHIGI GUARDA CON SOSPETTO ALLE ?INTRUSIONI? DELL’UDC
Maggioranza blindata o in Parlamento sar? un ?Vietnam?
retroscena FABIO MARTINI
ROMA Al ?centro di prima accoglienza? della Finanziaria 2007, la Commissione Bilancio di Montecitorio, stanno gi? preparando un setaccio dalle maglie strette. Dice Lino Duilio, Margherita, presidente della Commissione: ?E’ necessario un riequilibrio tra tasse e tagli, il Parlamento non ? la succursale del governo e i cambiamenti vanno fatti?. Nella ?Camera Alta?, il presidente della Commissione Finanze del Senato, Giorgio Benvenuto, ds, non ? meno tenero: ?I riformisti si devono far carico di correggere alcuni squilibri: dove ? il controllo della spesa? E la lotta all’evasione??. Certo, nella storia della Repubblica non c’? governo che abbia affrontato a cuor leggero il Parlamento, autentico forno per tutte le Finanziarie, che ne sono uscite puntualmente rimodellate. Figurarsi, una manovra da 33,4 miliardi, la pi? imponente del dopoguerra assieme a quella varata da Giuliano Amato nel 1992.
Ma nella storia della Repubblica non c’? mai stato un esecutivo dalla maggioranza pi? esile e dunque i connotati della Finanziaria Prodi-Padoa si profilano ad alto rischio. Perch? sono in tanti che, stavolta, faranno di tutto per cambiarla. I riformisti e i radicali. I nordisti e i sudisti. I lobbisti occulti e quelli trasparenti. Gli amici dei sindaci e gli amici dei Governatori. Ma con una novit? rispetto al solito schema, tutto interno alle maggioranze: stavolta c’? una parte dell’opposizione - l’Udc - che sta meditando di proporre un pacchetto di modifiche e non per spirito di bandiera. Ma per farle approvare. Racconta Bruno Tabacci, leader parlamentare dei centristi: ?Ne abbiamo parlato con Casini: faremo una consultazione ad ampio raggio tra categorie e forze sociali, organizzeremo una proposta dell’Udc che abbia un suo equilibrio. Se Prodi dovesse mettere la fiducia se ne assumer? la responsabilit?, ma se dovesse prevalere un’impostazione alla Rutelli allora si potranno tentare correzioni interessanti?.
Certo, i capi dell’Udc coltivano l’inconfessabile angoscia che una caduta a breve termine del governo Prodi restituisca lunga vita politica a Silvio Berlusconi. Eppure, dopo tante esercitazioni politologiche sulle convergenze tra centristi di opposti schieramenti, la Finanziaria 2007 potrebbe favorire per davvero un voto congiunto lungo un asse ?riformista? sulla questione del Tfr, sulle successioni, sulle aliquote fiscali. Un asse per il quale spinge il radicale Daniele Capezzone, presidente della Commissione Attivit? produttive della Camera: ?I liberal e gli innovatori dei due schieramenti lavorino assieme per correzioni di fondo nella direzione “meno tasse, pi? riforme”?. E d’altra parte il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli lo dice senza perifrasi: ?In Parlamento sono certo che avremo molti ritocchi e miglioramenti?.
A palazzo Chigi, lo ammettono i diretti interessati, non hanno ancora studiato una strategia per affrontare un’avventura parlamentare che rischia di rivelarsi come una sorta di ?Vietnam?, per usare un’espressione cara all’ex Presidente dell’Iri. Certo, il primo riflesso ? quello di blindare la maggioranza. Sostiene Romano Prodi: ?Abbiamo studiato la manovra in modo che resti indenne al passaggio parlamentare?, sia pure con la necessaria ?flessibilit? che consenta ai parlamentari di ?avere voce sulla manovra?, tenendo conto di quelle che il premier chiama ?le logiche locali?. Dice il prodiano Giulio Santagata, ministro per l’Attuazione del Programma: ?Siamo aperti al confronto parlamentare e anche a modifiche su singoli aspetti, ma i grandi numeri e l’impianto della Finanziaria non si toccano?.
E se fosse l’Udc a votare alcuni emendamenti qualificanti? Questo ? uno scenario che a Palazzo Chigi guardano con maggior sospetto perch? rischierebbe di mettere in allarme l’ala radicale, squilibrando la maggioranza. Tanto ? vero che il ds Vannino Chiti, ministro per i Rapporti col Parlamento, mette un paletto: ?Se ci saranno contributi di miglioramento dalla maggioranza, ? chiaro che verranno accolti perch? il lavoro parlamentare non ? di semplice routine. Ma non so se il confronto potr? avvenire con l’opposizione, che cerca di sollevare un polverone?. E il viceministro dell’Economia Roberto Pinza, Margherita fa una previsione: ?Lo sfarfallio italiano ? sempre uguale a se stesso: non si approfondisce mai, sul breve si chiede sempre di cambiar tutto. Ci saranno 15 giorni di dibattito, poi si scoprir? che questa ? una Finanziaria di equit? sociale e di promozione dello sviluppo e anche in Parlamento lo scontro sar? meno cruento di ci? che pare oggi?.
|
 |
Per offrire una migliore esperienza di navigazione questo sito utilizza cookie anche di terze parti.
Chiudendo questo banner o cliccando al di fuori di esso, esprimerai il consenso all'uso dei cookie.
Per saperne di più consulta la nostra Privacy e Cookie Policy