11/4/2006 ore: 11:26

"Fiorani" Ho fatto regali ai politici che sostenevano Fazio

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    marted? 11 aprile 2006

    Pagina 18 - ECONOMIA

    L’ORDINANZA - ?AL SENATORE GRILLO 100 MILA EURO E ALTRETTANTI A DELL’UTRI. GUIDAVANO LA LOBBY A FAVORE DEL GOVERNATORE?
      Fiorani racconta: ho fatto regali ai politici che sostenevano Fazio
        ?Tre incontri col premier. Mi chiese cosa avevo detto ai giudici su Hdc?

        documento
        Paolo Colonnello
          MILANO
          Nessuna rivelazione esplosiva ma tanti, imbarazzanti, siparietti. Dietro la scalata dei ?furbetti del quartierino? alla banca padovana Antonveneta, nei verbali di Gianpiero Fiorani si disegna un mondo di raccomandazioni e di lobbing che vedeva schierati in prima linea molti rappresentanti del centrodestra: da Dell’Utri a Previti, da Calderoli a Brancher. Fino allo stesso Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, attraverso almeno tre incontri, a quanto pare costantemente informato dei progetti di espansione dell’ex banchiere lodigiano ma prudente come non mai: ?Se il Governatore Fazio ? d’accordo a me va bene...?.

          Nelle motivazioni dell’ordinanza con la quale domenica il gip Clementina Forleo ha concesso gli arresti domiciliari a Gianpiero Fiorani, riconoscendogli l’ampia collaborazione con gli inquirenti e la volont? di far rientrare i capitali dall’estero, lo stesso ex banchiere, attraverso i 14 lunghi verbali, non di rado contraddittori, si descrive come il grande elemosiniere dell’ex governatore Fazio, sostenuto da una fitta rete di rapporti che gli avrebbe dovuto permettere la realizzazione dei suoi sogni di potere, spesso pagati in contanti. Come i 200 mila euro che ?ricordo di aver dato nel 2004 al senatore Luigi Grillo per ringraziarlo dell’attivit? svolta a favore di Fazio e per delle sue esigenze politiche elettorali?. E Grillo ebbe un ruolo decisamente importante nel tessere la tela di rapporti che doveva unire, anche politicamente, i destini di Fiorani a quelli dell’ex governatore Fazio. Al punto di essere stato recentemente iscritto nel registro degli indagati non tanto per quel finanziamento in contanti (altri 250 mila euro circa gli vennero invece concessi come fido all’interno della Bpl) quanto per concorso in aggiotaggio, identico reato contestato anche a Fazio, in relazione alla famosa telefonata ?del bacio in fronte?, al termine della quale il senatore di Forza Italia fu tra i primi ad essere informato da Fiorani dell’autorizzazione all’Opa concessa da Bankitalia per la scalata Antonveneta.

          Ma, spiega pi? avanti Fiorani, ?devo dire che di questi 200 mila euro solo 100 andarono al senatore Grillo. Perch? gli altri 100 mila euro erano per l’onorevole Marcello Dell’Utri per l’attivit? di lobbing che stava cercando di costruire anche lui a favore di Fazio?. Circostanza questa che, come altre riportate nei verbali, i magistrati devono ancora verificare.

          E che Fiorani fosse ormai a un passo dal diventare quel fenomenale banchiere che avrebbe dovuto ribaltare gli assetti di potere nel mondo finanziario, dalla scalata Bnl alla conquista del Corriere della Sera, mettendo insieme ?un grande progetto industriale di importanza nazionale?, lo dimostra l’insistenza con la quale, secondo Fiorani, un personaggio importante come Cesare Previti gli avrebbe chiesto di far entrare il figlio Stefano nel novero dei consulenti legali della Bpi. La prima avance, grazie al solito Grillo, la scorsa primavera in un incontro a Roma per un caff?, la seconda l’11 agosto in Sardegna, nella villa di Berlusconi che Fiorani ricorda bene per aver portato in regalo al Premier un ?pesantissimo cactus?. ?Erano presenti anche Grillo e Previti, con le rispettive mogli. Mi fu chiaro che Previti, tramite suo figlio, voleva diventare lui il legale di Bpi...?. Anche in quell’occasione, Silvio Berlusconi, dopo aver ascoltato i progetti del banchiere per conquistare Antonveneta disse che avrebbe avallato il piano ?solo se il Governtaore Fazio fosse stato d’accordo?. E il Governatore, come si scopr? in seguito era pi? che d’accordo: secondo i pm, addirittura un complice.

          Gli incontri tra Fiorani e il Premier, alla fine furono almeno tre: uno ad Arcore, tra il dicembre 2004 e il gennaio 2005, all’inizio cio? della campagna ?acquisti? varata dall’ex banchiere con i concertisti occulti e i ?clienti privilegiati? della sua banca; uno in Sardegna a villa Certosa, lo scorso agosto, e uno, settembre ottobre 2004, al salone nautico di Genova. In quell’occasione Berlusconi non si sarebbe limitato ad ascoltare con pazienza i progetti di Fiorani ma si sarebbe interessato pi? direttamente dei suoi guai giudiziari: ?Mi chiese informazioni sull’inchiesta Hdc: voleva sapere cosa avevo detto durante il mio interrogatorio?.

          Fiorani infatti, oltre alle indagini su Antonveneta, era stato in precedenza inquisito anche per la bancarotta della Hdc l’azienda dei sondaggi di Luigi Crespi che, nel corso delle precedenti politiche, invent? per Berlusconi ?il contratto con gli italiani?. Per impedire il fallimento della societ?, Fiorani era intervenuto con la Bpl, rilevandone gli assetti ma non riuscendo in seguito ad evitare la bancarotta. A quanto pare in quell’occasione Fiorani rassicur? Berlusconi dicendogli di ?non preoccuparsi?.
            La procura milanese sta maneggiando con grandissima cautela le informazioni fornite da Fiorani, sia perch? non sempre le sue ricostruzioni sono cos? precise, sia perch? in molti casi i pm sanno benissimo che non riusciranno a trovare riscontri. E prova ne sia che finora, oltre a Luigi Grillo, nessun altro politico sia stato iscritto nel registro degli indagati. L’obiettivo prioritario degli inquirenti ? al momento arrivare alla chiusura della prima parte dell’inchiesta, quella su Antonveneta con un deposito degli atti entro fine mese, prodromico per una richiesta di rinvio a giudizio.

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