16/10/2006 ore: 10:41

"Fisco" Gioiellieri sul lastrico

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    sabato 14 ottobre 2006

    Pagina3 - Economia/Fisco


    Cipputi champagne, gioiellieri sul lastrico
      Dalle dichiarazioni dei redditi 2005 l’immagine di categorie di furbi che danneggiano gli onesti


      di Bianca Di Giovanni/ Roma

      FINTI POVERI Alcuni di loro sono scesi in piazza gioved? per protestare contro il decreto Bersani. Altri lo faranno oggi a Treviso e se la prenderanno con l’?odiosa e vessatoria? Finanziaria di Tommaso Padoa-Schioppa guidati dal senatore Maurizio Sacconi (FI).

      Non c’? che dire: clima torrido tra il popolo di autonomi e i professionisti e il governo Prodi. A dirla con un eufemismo: non si amano. Ma a guardare gli ultimi dati sulle dichiarazioni dei redditi (quelle del 2005 sui redditi del 2004), commercialisti, titolari di bar, dentisti e avvocati non sembrano amare molto proprio lo Stato. Qualcuno nella manifestazione romana ha dichiarato di sentirsi un vero ?civil servant?. Ma forse quelli sono davvero mosche bianche.

      Non ? credibile che gioiellieri e baristi dichiarino al fisco meno dei 21.500 euro dei maestri elementari. Passando agli operai (che piacciono anche al governatore Mario Draghi), sono tutti molto pi? ?ricchi? dei proprietari degli autosaloni di Piemonte, Lazio e Campania, il cui reddito dichiarato si ferma a 16mila euro. Sotto i metalmeccanici anche la media dichiarata dai tassiti. E i dentisti? Poveracci: in Campania guadagnano meno di un poliziotto (25mila euro annui), mentre nel Lazio raggiungono un impiegato di banca (28mila).

      Non c’? che dire: per tutti loro l’Italia ? davvero il Belpaese. ?Vi sono province e settori in cui il tasso di irregolarit? supera il 50% - dichiara il viceministro Vincenzo Visco - Situazioni che chiaramente richiedono un’attenzione particolare?. Il governo ha gi? avviato una poderosa azione anti-evasione con la manovra-bis (ribattezzata ?Grande Fratello? dall’opposizione che evidentemente non ama troppi controlli): per ora sono gi? scritte una cinquantina di norme, di cui circa 22 nel decreto e in Finanziaria.: dallo scontrino fiscale all’aumento degli accertamenti, da nuove norme sulle societ? di calcio alle importazioni di auto. Pi? di una ventina di provvedimenti per combattere l’illegalit?.

      Sar? una guerra a tutto campo, senza zone franche. La piaga dell’evasione dilaga infatti su tutto il territorio nazionale. Ma in alcune zone il fenomeno ? endemico. La Calabria ? la regione in cui la maggior parte delle 50 categorie selezionate dalle statistiche dell’amministrazione finanziaria dichiara in media gli importi pi? bassi. Ben 12 (una su 4) si fermano a 6.700 euro l’anno. Come dire: guadagnano meno dei pensionati al minimo. E sono pasticceri, tassisti, pastai, sarti, titolari di lavanderie, fotografi e ambulanti di merceria. Al polo opposto si piazzano Bolzano e Trento. Infatti sulle Alpi i notai guadagnano pi? che a Milano e dintorni, dove sicuramente si fanno affari molto pi? consistenti. Nel Trentino i notai denunciano un reddito medio che supera i 900mila euro annui. La stessa categoria in Lombardia dichiara un valore pi? basso di un terzo. Non che sia poco: si tratta di 629.406 euro. Ma ? molto pi? basso dei colleghi trentini. I notai sono comunque i professionisti che dichiarano di pi? in tutta l’Italia.

      Dai tesori che vendono i gioiellieri italiani ricavano molto poco. Almeno stando alle dichiarazioni del 2005, in Lombardia da cui risulta una media di 21.533 euro annui (quanto un maestro elementare). I loro colleghi delle altre regioni sono pi? ?poveri?: si scende a quota 14.600 nel Lazio (come un metalmeccanico) fino a precipitare a 11.990 euro in Calabria. I famosi orafi toscani non superano i 20mila euro annui, quasi quanto i falegnami liguri. Al confronto stanno meglio gli imbianchini, che dichiarano tra i 21.241 euro (nel Veneto) ai 28.455 a Bolzano. Ma a saltare agli occhi (anzi, a colpire come pugni nello stomaco) sono iredditi degli ormai celebri tassiti. Per il fisco stanno peggio di imbianchini, gioiellieri e pasticceri. I redditi denunciati variano dai 6.145 annui nel Molise ai 14.411 del trentino. Come dire: sono induigenti. Rientrano nella no tax area dei pi? poveri. Forse per questo protestano tanto per difendere le loro ?ricchissime? licenze? Quelli che a Roma sono arrivati a minacciare clienti e giornalisti dichiarano in media 12mila euro annui. In Lombardia sono poco sotto quella cifra. In Lombardia i ristoratori e i baristi (ambedue attorno ai 14.800 euro annui) dichiarano circa 13mila euro in meno dei meccanici e meno della met? degli idraulici (circa 31.200 euro). Nella stessa regione il commerciante di auto guadagna molto meno dei falegnami. E il lazio, tranne che per i tassisti e per i commercianti di ricambi auto, perde sempre il confronto con la Lombardia dove i redditi risultano in media pi? alti. Gli agenti immobiliari romani hanno dichiarato circa 17.500 euro annui, poco pi? di un operaio e molto sotto i colelghi lombardi. Ma i pi? ?poveri? di tutti sono i ristoriatori di Roma, che si piazzano attorno ai 10mila euro. Ma a chi la danno a bere?

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