19/4/2007 ore: 11:15
"Fisco" Un negoziante su tre dimentica lo scontrino
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su tre dimentica lo scontrino EVASIONE Che molti negozianti siano restii ad emettere lo scontrino fiscale è un dato di comune esperienza. Ma per quantificare questa diffusa ritrosia ci voleva l’impegno della Guardia di Finanza, che ha colto in fallo addirittura un esercente su tre. Dopo l’entrata in vigore della legge finanziaria e delle norme che inaspriscono le sanzioni per il mancato rilascio degli scontrini, l’Agenzia delle entrate ha infatti deciso di potenziare i controlli, che nel primo trimestre 2007 sono stati oltre 43mila. Controlli che hanno portato a quasi 15mila contestazioni, nonchè alla chiusura di 81 negozi pizzicati a non rilasciare la ricevuta fiscale per più di tre volte. È stata così abbassata la saracinesca di 40 esercizi nel Nord Italia, 24 nel Centro e 17 nel Meridione. Sono alcuni dei dati sull’applicazione delle disposizioni volute dal viceministro Visco, presentati ieri in audizione alla Commissione finanze della Camera. Rispetto ai primi tre mesi del 2006, quest’anno ci sono stati ben 30mila controlli in più, salendo da 62mila a 95mila, mentre le verifiche sono passate da 1.900 a 2mila e gli accessi per i controlli sugli obblighi fiscali da 27mila a 30mila. Un maggior carico di lavoro per gli uomini della Guardia di Finanza che ha presto dato i suoi frutti. Ovvero quasi un miliardo e mezzo di euro finora sottratti al fisco: nel primo trimestre 2007 la maggiore imposta accertata è infatti salita da 1.362 a 1.446 milioni di euro, ed anche la maggiore imposta definita con adesione o acquiescenza è passa da 121 a 134 milioni di euro. Ma il lavoro continua e presto si avvarrà dei nuovi 500 ispettori per cui è stato indetto concorso (contestato però dai vincitori del bando del 2005, non ancora assunti). In particolare i controlli fiscali nel 2007 punteranno i riflettori soprattutto sui contribuenti per i quali si evidenzia un «palese contrasto» tra il tenore di vita e il reddito dichiarato, ha dichiarato il direttore dell’Agenzia delle entrate, Massimo Romano, nel corso dell’audizione parlamentare. «Operiamo attraverso un’attenta selezione delle categorie a più alto rischio di evasione, dedicando particolare attenzione alle frodi Iva e ai soggetti che manifestano evidenti capacità contributive e in palese contrasto con i redditi dichiarati» ha specificato. Nel complesso sono oltre 1,6 milioni gli italiani che nel 2006 hanno trovato nella loro buca delle lettere una missiva del fisco: una «comunicazione», un «avviso bonario» o una «cartella di pagamento». E sono stati quasi un milione i codici fiscali emessi dall’Agenzia per i differenti casi di rilascio, variazione o duplicazione. Per quanto riguarda i cosiddetti avvisi bonari, per l’anno in corso «si sta valutando la possibilità di attivare, in particolare per gli studi di settore, sollecitazioni per avvertire i contribuenti delle incongruenze riscontrate» nelle loro dichiarazioni. Ma «tutto questo avverrà in spirito di collaborazione» ha assicurato il direttore Romano. Nel frattempo l’amministrazione fiscale è impegnata anche ad «azzerare i rimborsi arretrati», visto che «nel 2007 saranno erogati ai contribuenti che vantano crediti nei confronti del fisco 12,5 miliardi di euro, di cui 2,5 di imposte dirette e 10 di Iva, con una significativa crescita rispetto ai 10,8 miliardi complessivi del 2006». Solo nei primi tre mesi del 2007 è già stato erogato il 31,2% dei rimborsi previsti. |