6/11/2006 ore: 12:20

"Gdo" Esselunga denuncia la Coop

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    sabato 4 novembre 2006

    Prima Pagina (segue pag. 24) - Economia

    Esselunga denuncia la Coop

    di Paolo Giovanelli
      Trecentomila euro per mandare al diavolo le Coop: beato lui che se lo pu? permettere. ?Lui? ? Bernardo Caprotti, mitico, e incazzoso, patron di Esselunga, che tra oggi e domani spender? quei soldi per pubblicare due paginoni pieni di pubblicit? su 38 giornali italiani (Manifesto e Unit? compresi) per dire ?no? alle Coop che vogliono acquistare la sua catena di supermercati e per affermare che quanto a italianit? nessuno gli pu? dare lezioni. Tantomeno quei ?comunisti? delle Coop. ?Se ? quello che deve pagare per toglierseli dai piedi, per lui ? un affare? ha detto al Giornale una persona che lo conosce bene.

      Tra Coop e Caprotti l’ultima querelle ? scoppiata il 21 ottobre scorso: appena ieri, in fondo. Ma ha gi? trovato il modo di diventare incandescente. Caprotti reagiva a dichiarazioni di esponenti Coop che volevano difendere l’?italianit? di Esselunga. Risultato: un’inserzione su 33 giornali in cui affermava che si trattava di ?un disegno mascherato da una strumentale difesa della italianit?. In realt?, si vuole cos? eliminare il concorrente pi? temibile?. Il 28 ottobre la Coop replicava: ?Italianit?: un valore, non un pretesto?.

      Chi si illudeva che la cosa finisse l?, sbagliava di grosso. ?Italianit?? Noi, Esselunga, siamo un’azienda italiana. La nostra bandiera ? sempre stato il tricolore, che per noi non ? una recente scoperta? attacca Caprotti sulle due pagine in uscita sui giornali. ?? indignato, ? molto nel suo stile - ha detto al Giornale la stessa fonte citata pi? sopra - lui dice: Esselunga ? mia, non tiratemi per la giacca. Non ? vero che sta trattando con Tesco, e se fa trattative con altri sono fatti suoi. Non ha nessuna fretta di levarsi di torno: sta bene di salute, non ha problemi finanziari e si diverte?.

      Si diverte un po’ meno nella polemica con le Coop: cos? nell’inserzione sui giornali di oggi attacca ?le spericolate dichiarazioni? di ?autorevoli personaggi?, tra cui il ministro Pierluigi Bersani, il presidente di Capitalia Cesare Geronzi, il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro dell’Agricoltura, Paolo De Castro. E a questi ?personaggi? ? stata contata ?una favola, un’autentica panzana?: ?Che un’azienda di distribuzione alimentare italiana, se a capitale straniero, riempia i suoi scaffali di prodotti esteri?. A sostegno delle sue tesi pubblica due tabelle (riportate qui a fianco) per dimostrare due cose: primo, che nei supermercati francesi in Italia l’assortimento dei prodotti d’Oltralpe non supera il 3% del totale, contro poco pi? del 2% dei supermercati italiani (e il 2,84% di Esselunga). Secondo: che i supermercati Coop hanno prezzi pi? cari se in zona non c’? la concorrenza di Esselunga. Prende un suo supermercato, quello di via Ripamonti, a Milano, e lo confronta con una dozzina di quelli Coop, sparsi per l’Italia: se i conti sono giusti (ma dicono che Caprotti i conti li sa fare) si va da una differenza minima del 6,6% a una del 13,2%, tutta a sfavore della Coop, che risulta pi? cara da Trieste a Taranto. ?Tutti i dati sono stati rilevati e certificati da societ? specializzate e indipendenti? afferma la pubblicit?, che non ne fa per? i nomi.
        Ora non ci resta che aspettare la prossima puntata.

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