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"Gdo" «Niente presepe, non si vende più»

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    gioved? 30 novembre 2006

    Pagina 32 - Cronaca
      "Niente presepe, non si vende pi?"

      La Rinascente a Padova chiude alle statuine natalizie. E Ikea le toglie dalle vetrine

      PADOVA - ?Nun me piace o? presepe?, ripeteva dispettoso Tommasino Cupiello nella magistrale commedia natalizia di Eduardo. A quanto sembra, per?, la rappresentazione in miniatura della nativit? non ? apprezzata neppure dalla maggioranza dei padovani che vivono all?ombra di Sant?Antonio. Tanto che, nella centralissima piazza Garibaldi, la Rinascente ha eliminato dagli scaffali le tradizionali statuine: via Ges? bambino, Maria e Giuseppe; niente pi? bue e asinello; band?ti anche i pastori con le greggi e gli angioletti. Resistono, ma solo nella periferia profonda i cammelli. Il motivo? ?Da qualche anno non si vendevano pi?, spiegano laconici all?ufficio marketing milanese del gruppo commerciale ?e se non c?? business noi cancelliamo il prodotto?. Insomma, nulla di personale verso il tradizionale e ormai trascurato presepe: ma, anche nel cuore dell?ex sacrestia d?Italia, gli affari sono affari.

      Secondo alcuni il disamore nasce da motivi estetici pi? che spirituali. Un tempo, l?approssimarsi del Natale era scandito da un rito familiare affascinante: dalle scatole prelevate in soffitta spuntavano tante piccole-grandi meraviglie di gesso colorato: la capanna e le stelle, il bambinello nella mangiatoia e il manto azzurro della Madonna, il bastone di Giuseppe e le pecorelle bianche. E poi il muschio, i sassolini e le lucine a fare da coreografia, in attesa dell?arrivo dei Magi... Ricordi che sopravvivono con difficolt? crescente, surrogati nel tempo da pupazzetti di plastica, magari smontabili, con improbabili architetture postmoderne che allontanano, disgustati, gli amanti della tradizione.

      C?? di pi?: i sociologi contrappongono al presepe ?rurale? l?albero natalizio ?industriale?. Austero e spirituale il primo; allettante e laico il suo rivale. Ma a Padova - dove le statuine centenarie esposte nella Basilica del Santo richiamano ogni anno migliaia di visitatori - la scelta della Rinascente non ? isolata. Anche l?Ikea, il colosso svedese del mobile fai-da-te, ha rimosso i presepi dalle vetrine, adducendo motivazioni non esclusivamente commerciali ma ispirate al ?politically correct?: ?Ai nostri clienti proponiamo molti addobbi natalizi, soprattutto per l?albero, che ? un simbolo "trasversale", per i cristiani come per i musulmani, mentre preferiamo non porre in vendita oggetti prettamente religiosi, come il presepe?, spiega l?ufficio pubbliche relazioni del gruppo scandinavo.

      Di fronte a tanta secolarizzione, che la Curia valuta con preoccupazione intravedendovi l?ennesima spia della crisi della quotidianit? familiare, c?? chi si erge a difensore del recente passato. ? il caso dell?assessore all?Identit? veneta della Provincia, il leghista Flavio Manzolini, che in questi giorni ha finanziato un corso itinerante dal titolo ?L?antica tradizione del presepe?: lezioni gratuite, in quattro centri del Padovano, per riscoprire il fascino e i segreti di un?arte che ha radici profonde. Rivalsa cristiana contro i miscredenti? ?Assolutamente no - garantisce - soltanto un gesto di apprezzamento verso lo spirito di condivisione e di festa familiare simboleggiato da queste statuine?.

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