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mercoled? 1 novembre 2006
Prima Pagina e Pagina 4 - Politica
L'Intervista
Dini: ?Prodi faccia le riforme Anche contro Rifondazione?
di Natalia Lombardo
?Basta congetture, ho solo detto che se si andasse a votare oggi sarebbe un massacro per il centrosinistra. Difendo la Finanziaria e la voter? a patto che gli emendamenti non la peggiorino. Ma Prodi deve avere il coraggio di scontentare la sinistra massimalista che non vuole le riforme?. Lamberto Dini, senatore della Margherita e presidente della Commissione Esteri di Palazzo Madama, nel suo ufficio sopra piazza Navona, passa al setaccio con la matita rossa e blu da maestro di scuola l’articolo de ?l’Unit? che, come altri giornali, raccontava delle ipotesi che lo vedevano a capo di un governo tecnico in un eventuale dopo Prodi.
?NON SI METTA in dubbio il mio voto: voter? la Finanziaria a patto che gli emendamenti non la peggiorino. Vedo un’ondata populista...?. L’ex premier al centro di sospetti li respinge al mittente. ?Certo, se si andasse a votare oggi sarebbe un massacro per il centrosinistra...?.
?Rbaltoni, tradimenti? Poche storie, sono entrato nel governo Berlusconi nel ‘94 come indipendente, poi cadde per colpa della Lega. Sono io ad essere stato tradito da Berlusconi e dal Polo, che nel ‘95 non vot? la fiducia al mio governo e mi bombard? di mozioni di sfiducia dicendo che era incostituzionale. Una parte del centrodestra voleva andare alle elezioni, mi sostenne una maggioranza spontanea del centrosinistra con la Lega. Avevo quattro obiettivi: la correzione della finanza pubblica, la riforma delle pensioni, il sistema regionale di voto e la presentazione della Finanziaria ‘96. Restai finch? non li ebbi realizzati. Poi creai Rinnovamento Italiano, e senza il nostro 4,3 per cento l’Ulivo non avrebbe vinto. Non ho fatto ribaltoni, semmai sono stato tradito?.
Per? ? convinto che servirebbe un governo di transizione, se Prodi dovesse cadere.
?Be’, ora Chiti, Fassino, Prodi, dicono che nel caso si dovrebbe andare a votare. Il problema ?: quando. Votare ora sarebbe un massacro, si consegnerebbe il paese alla destra. Prima il governo deve recuperare consensi, mai stati cos? bassi come adesso?.
Crede che le famose larghe intese siano realizzabili? E con chi?
?Ma no, non c’? nessun dialogo fra maggioranza e opposizione sulle larghe intese. Ci sono state tante ipotesi, le ho fatte anch’io, ora basta. Sono congetture che il centrodestra desidererebbe. Non ha tutti i torti, perch? l’Italia ? spaccata in due?.
Possibile che si dia gi? per morto il governo Prodi?
?No, ma il problema ? la maggioranza al Senato. Non si metta in dubbio il mio voto, per?: voter? la Finanziaria a patto che gli emendamenti non la peggiorino. Certo vedo un’ondata populista: alzare le aliquote al 45% anzich? al 43... Dagli all’untore, insomma. Va bene il riequilibrio, ma non si pu? penalizzare quell’1% di manager che danno lavoro, e non sono i veri ricchi. ? solo ideologia anacronistica che fa perdere consensi, come si ? visto con i fischi a Verona, o quando Cacciari manifesta con gli autonomi o Illy ci dice: qui non prendete pi? un voto. Ci dobbiamo preoccupare?.
Ma come immaginerebbe questo governo di transizione?
?Non saprei. Vedo che Dario Franceschini parla di un Prodi bis, un rimpasto. Perch? no? Un governo tecnico politico presieduto da Prodi che faccia alcune riforme e la legge elettorale, tornando al maggioritario?.
Sfondando la sinistra radicale?
?Questo non sta a me dirlo, cos? come sciogliere le Camere spetta al presidente della Repubblica. Il problema ? rafforzare questo governo, cosa che mi auguro, ma ha bisogno di tempo e pu? farlo portando avanti le riforme scritte nel Dpef?.
Pensa che passer? la Finanziaria?
?Difendo la manovra nell’equilibrio dei saldi: il rientro del disavanzo perch? l’Italia torni nei parametri di Maastricht e mantenga il suo posto nell’Euro. La Finanziaria va votata perch? raggiunge questo obiettivo, anche se ? squilibrata perch? non aiuta lo sviluppo: i soldi per la ricerca non ci sono, le liberalizzazioni sono ferme al decreto Bersani. Ci sono settemila emendamenti, di cui tremila della maggioranza e circa trecento dei ministri. Dobbiamo combattere il rischio che la manovra sia indebolita?.
In che senso?
?Se si danno pi? soldi di qua o di l?, agli autonomi, ai pensionati, il disavanzo andrebbe oltre il 2,8 confermando i dubbi degli osservatori internazionali, comprese le agenzie di rating: che l’Italia non sar? capace di fare delle riforme. Noi, l’ala moderata e pi? moderna della coalizione, dobbiamo opporci a ogni tentativo della sinistra radicale e massimalista di bloccare le riforme. Per una volta Prodi deve avere il coraggio di scontentarla?.
Questo lo ha detto al premier?
?L’ho detto in un’intervista alla tv. Prodi a gennaio riformer? le pensioni, ? l’accordo coi sindacati. Ma la sinistra gi? resiste, ? deprimente?.
La sua riforma delle pensioni, del ‘95, regge ancora. Cos’? da cambiare?
?? una base riconosciuta da tutti ma prevedeva una revisione dopo dieci anni, dato che sono cresciute le aspettative di vita. O si alza l’et? pensionabile o si riduce il rapporto salario-pensioni, oppure piccoli aggiustamenti su tutti e due. Ma se per le pressioni della sinistra non si cambia, teniamoci il “disgraziato scalone” Maroni?.
Bertinotti ricorda che le pensioni non sono nel programma dell’Unione.
?Bertinotti dovrebbe trattenersi un po’ dal fare politica, dato il ruolo istituzionale. La riforma ? nel Dpef, che per il governo ? maggiormente vincolante. ? stato approvato dalla maggioranza in Parlamento, compresa Rifondazione?.
Cosa propone?
?Un pacchetto con incentivi per chi vuole continuare a lavorare e disincentivi per chi vuole andare in pensione prima. Poi rivedere gli ammortizzatori sociali, di cui siamo poveri, l’indennit? di disoccupazione, e definire i lavori usuranti: i metallurgici potrebbero andare in pensione un po’ prima. Vedo per? che ci sono pi? resistenze nei partiti che nel sindacato?.
Non ? un allarme preventivo?
?Il governo ? gi? in ritardo, il 2008 ? alle porte e non si ? fatto nulla?.
? lei a sentirsi ?scontentato??
?Nella Finanziaria s?, ma non ? detto che il governo non faccia le riforme?.
Berlusconi parla di larghe intese per sopravvivenza politica?
?Pu? tenere insieme la sua coalizione solo se rientra nel giro. Ma ne parl? appena visto il risultato elettorale, quei 24mila voti?.
Che rapporti ha con Berlusconi?
?Un rapporto a distanza, non ci ho parlato, n? lui mi cerca. Ma cordiale, anche se potrei essere indignato con lui che vot? contro il mio governo?.
Per? la stima e la indic? per la presidenza della Repubblica.
?Per il Colle propose me, Amato e Marini. Tutte persone che stima?.
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