"Governo" Ferrero: «Confindustria dovrebbe ringraziarci»
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domenica 22 ottobre 2006
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IL MINISTRO DELLA SOLIDARIET? SOCIALE: ?GLI IMPRENDITORI VOLEVANO CHE SI FACESSE LA SOLITA FINANZIARIA, COLPENDO I CETI PI? DEBOLI, TAGLIANDO I SERVIZI E LE PENSIONI?
Ferrero: ?Confindustria ha la pancia piena e dovrebbe ringraziarci?
intervista Riccardo Barenghi
ROMA Il rappresentante al governo di quella sinistra ?massimalista? finita ieri sotto i fulmini del Presidente di Confindustria si chiama Paolo Ferrero, ? l'unico ministro di Rifondazione comunista e si occupa della Solidariet? sociale.
Cosa risponde il ministro massimalista al presidente Montezemolo?
?Gli rispondo che lui si lamenta con la pancia piena. Perch? in un contesto di pesante risanamento dei conti pubblici, il governo ? riuscito a trovare risorse per ridurre il cuneo fiscale. Che ? un bel favore alle imprese. E lui allora dovrebbe solo ringraziarci?.
E invece perch? secondo lei il mondo delle imprese ? cos? duro contro la vostra legge finanziaria?
?La mia impressione ? che la Confindustria si sia molto spesa per avere una Finanziaria di puro rigore. E c'era anche riuscita all'inizio dell'estate, visto quel Dpef che io infatti non votai. Sperava e lavorava affinch? si facesse la solita Finanziaria, colpendo gli strati pi? bassi, tagliando i servizi e soprattutto le pensioni. Un'operazione che invece noi e i sindacati siamo riusciti a bloccare, facendo in modo che stavolta il costo del risanamento lo paghino altri ceti sociali?.
Si tratta dunque solo di questioni di merito o sotto c'? anche il complotto dei poteri forti denunciato da Prodi?
?L'attacco della Confindustria marcia insieme al declassamento delle agenzie di rating, il quale viene dopo gli attacchi al premier sul caso Telecom...tuttavia io non vedo complotti dato che Montezemolo parla in pubblico, non nasconde nell'ombra il suo progetto?.
Un progetto politico?
?Sembrerebbe di s?, quello che si vede ? che i poteri forti giudicano molto negativamente questo quadro politico e puntano a far saltare Prodi per mettere fuorigioco la sinistra radicale. Ma non credo che ci riusciranno, perch? oggi i Ds e forse anche la Margherita non possono rompere con Rifondazione sulla base di un appello della Confindustria. Si spaccherebbero all'interno e subirebbero fortissimi contraccolpi dalla loro base elettorale. E anche in caso di incidente al Senato, non penso riuscirebbero a costruire un governo tecnocratico di larghe intese. Insomma, se Prodi cade o si va a un Prodi bis o alle elezioni?.
E quale sarebbe allora l'obiettivo concreto dei cosiddetti complottisti?
?Puntano a modificare profondamente la legge finanziaria, mettendo sotto scacco sindacati e sinistra radicale per imporre tagli alle pensioni o ai servizi sociali. Ma qui voglio essere molto chiaro: la manovra va cambiata, ma va cambiata nella direzione opposta. E mi sorprende che Fassino apra una porta a Montezemolo, quando dice che bisogna modificare l'asse della Finanziaria. Questa legge di bilancio non ? la nostra legge di bilancio, noi ne avremmo fatta tutt'altra: spalmando il rientro dal deficit ed evitando cos? i tagli pi? duri e gli odiosi ticket sul pronto soccorso. Ma proprio per questo non accettiamo passi indietro: un suo peggioramento aprirebbe uno scontro molto duro con Rifondazione. Insomma, se qualcuno pensa di dare retta a Montezemolo e mettere mano alla spesa sociale spostando denaro dal basso verso l'alto, deve sapere che noi non ci stiamo".
Cos'?, una minaccia di crisi di governo?
?Per ora dico solo che non daremmo il nostro assenso?.
Invece secondo voi ? possibile migliorarla aumentando ancora la spesa sociale?
?Semmai spostandola. Leggo che Mussi ? giustamente furibondo per i tagli al suo ministero, io penso che i soldi per universit?, ricerca, scuola e magari per evitare i ticket si possano trovare al Ministero della Difesa. Ci sono 1700 milioni di euro di investimenti per spese militari. Una parte sono contratti gi? firmati, ma per il resto... meglio rinunciare a qualche cacciabombardiere che a decine di ricercatori. O no??
Cos? lei apre un conflitto anche col ministro Parisi, dopo quello col ministro Amato sull'immigrazione?
?Mica solo con Amato ma con mezzo Consiglio dei ministri, troppo timoroso delle accuse demagogiche della destra. Non sono riuscito a far passare una legge che consentirebbe a chi lavora in nero perch? clandestino e al suo datore di lavoro di emergere. Prima di tutto punendo duramente il caporalato, una sorta di schiavismo moderno ben denunciato dall'inchiesta dell'Espresso di un mese e mezzo fa. E contemporaneamente consentendo ai datori di lavoro che impiegano clandestini di regolarizzarli, assumendoli e pagando i contributi (soldi freschi per lo Stato). E ai clandestini che lavorano di ricevere il permesso di soggiorno. Una legge cos? non spaventerebbe i cittadini ma anzi aumenterebbe il consenso per il governo?.
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