25/10/2006 ore: 11:08
"Governo" Padoa-Schioppa: «Non aumenterò mai la spesa pubblica»
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Pagina 5 - Primo Piano A BERLINO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA PARLA ALLA CONFERENZA ANNUALE DELLA BUNDESBANK. ?ORA INTERVERREMO SU PREVIDENZA E SETTORE PUBBLICO? Padoa-Schioppa: ?Non aumenter? mai la spesa pubblica? STEFANO LEPRI Pu? darsi che nella nuova fase di lavoro del governo si produrranno nuovi momenti di conflitto, perch?, ha detto il ministro dell’Economia a Berlino, ?la concertazione non ? esattamente la stessa cosa del negoziato. Nelle decisioni che prende il governo, la firma in fondo ? una sola?. E ?imparare a dire di no con efficacia e con stile allo stesso tempo, senza venir frainteso o farsi nemico chi riceve la risposta negativa, ? una dote basilare che non si finisce mai di perfezionare?. Questo di Berlino ? stato per Padoa-Schioppa anche il momento di un esame di coscienza a met? strada, dopo l’appoggio garantitogli dalla Commissione europea. Un momento in cui ci si pone davanti alle obiezioni ricevute, domandandosi se non si sarebbe potuto fare di meglio. ?Le critiche di certi economisti - dice - purtroppo rischiano di ricordare una vecchia barzelletta americana sugli economisti: in un gruppo di persone in campeggio che non sanno come aprire una scatoletta di carne, l’economista ? quello che dice: “supponiamo di avere un apriscatole”. Seriamente, mi pare che alcuni di loro abbiano espresso i loro giudizi senza rendersi conto dei condizionamenti della politica?. Ma non ? il compito degli intellettuali, come i professori di economia sono, indicare mete e tener fermi alcuni principi, al di l? dei compromessi della politica? ?Franco Modigliani, che era un grande, non si sarebbe comportato cos?. Quando si rendeva conto che c’era un problema di consenso, rispetto a misure che riteneva giuste, si impegnava di persona nell’opera di convincimento, cercando di studiare anche i minimi dettagli e di parlare a tutti. Non si pu? dire “supponiamo che non ci sia la politica”?. D’altra parte, dei condizionamenti della politica non ? stata data, insiste, una raffigurazione esatta. Una operazione redistributiva, da chi pi? ha a chi ha meno (quella in cui molti hanno voluto vedere ?una mentalit? classista?) Padoa-Schioppa ripete che l’avrebbe fatta lo stesso, dati gli andamenti del reddito negli anni scorsi in Italia, anche se non avesse avuto nella coalizione di governo due partiti comunisti. E le resistenze verso riforme pi? incisive della spesa pubblica non gli sono venute soltanto dall’ala sinistra del governo. Il giudizio che pi? preme al ministro dell’Economia ? tuttavia quello dei suoi ex colleghi, i banchieri centrali. Gi? il Financial Times l’ha accusato di aver dimenticato subito, al governo, il rigore nella spesa e la necessit? di riforme strutturali dell’economia che predicava quando era alla Banca centrale europea. Qui l’occasione offertagli ieri ? capitata a proposito: la ?conferenza annuale? che la Bundesbank organizza nella capitale della Germania, affidata nei due anni scorsi ai due pi? importanti banchieri centrali, l’americano Alan Greenspan e l’europeo Jean-Claude Trichet, e che l’anno prossimo vedr? sul podio il successore di Greenspan, Ben Bernanke, quest’anno ? toccata a lui. Il rigore di bilancio d? frutti su un orizzonte che rischia di essere oltre la visuale dei politici; cosicch?, davanti a un pubblico composto perlopi? di tedeschi, Padoa-Schioppa ha trovato comodo l’esempio del Faust di Goethe: ?per Faust, l’attrattiva del patto propostogli da Mefistofele ? raffozata dal fatto che il prezzo da pagare, per quanto terribile, ? distante nel tempo. Per il politico, l’attrattiva del consenso raccolto attraverso l’uso della spesa pubblica ?, in modo simile, rafforzata dal fatto che il debito pubblico sar? pagato (o rinnegato) dalle generazioni future, spesso ben oltre la fine della sua propria carriera politica?. |