"Governo" Venezia. Farmacie in sciopero, ma non le comunali
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luned? 17 luglio 2006
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Mercoled? serrata contro il decreto Bersani. Nel Veneziano il fronte si spacca
Farmacie in sciopero, ma non le comunali
Compatti i privati e l’Ordine: ?Il governo vuole trasformarci in commessi? Tsuroplis, presidente di Ames, chiede che la liberalizzazione riguardi pure gli orari
MASSIMO SCATTOLIN
Il decreto Bersani sulle liberalizzazioni divide il mondo delle farmacie. Federfarma, associazione che riunisce i titolari di farmacia privata, ha indetto per mercoled? uno sciopero che invita all’adesione le 1200 farmacie venete. Il servizio, per?, sar? comunque garantito. Dalle farmacie di turno, da chi terr? aperto e, soprattutto, dalle farmacie comunali che non aderiscono allo sciopero.
?Le farmacie chiuderanno per protesta ed esporranno un cartello che ne spiega le ragioni - spiega il presidente di Federfarma Veneto Franco Muschietti - Protestiamo contro un governo che vuole trasformare il farmaco in prodotto di largo consumo, il farmacista in un semplice commesso e la farmacia in un punto vendita alle dipendenze di una multinazionale. La protesta ? inevitabile per garantire la funzionalit? di un servizio fondamentale, anche se preferiamo il dialogo e abbiamo gi? avviato le trattative con il Governo; speriamo in risposte positive. In tal caso siamo pronti a far rientrare la protesta, per garantire al cittadino il 100 per cento del servizio che ogni giorno offrono i farmacisti. La riforma prevista dal governo mette a rischio servizi come la consegna dei farmaci a domicilio, gli esami per la glicemia, la distribuzione per conto, la prevenzione del tumore al colon, servizi di primaria importanza per la salute del cittadino?.
?La farmacia - continua Muschietti - ? un avamposto di quartiere della sanit?, dove si dispensano non solo farmaci, ma consigli e informazioni importanti. Il farmacista ha un pubblico abituale di cui, dopo anni di servizio, conosce problemi, abitudini, preferenze, che gli permettono di associare una importante valenza umana ad una grande competenza professionale nell’approccio con il cittadino?.
Fortemente critico nei confronti del decreto Bersani anche il presidente dell’Ordine dei farmacisti veneziani Giuseppe Bellon. ?La farmacia ? una struttura sanitaria - spiega Bellon - e il farmacista non potr? mai essere confuso con un venditore qualsiasi soggetto a rispettare un programma di vendite. Qui si vuole far passare il principio che i farmaci senza ricetta non possano avere effetti collaterali significativi. Si sta sottovalutando un rischio molto serio che ha a che fare con la salute delle persone?.
Non aderiscono allo sciopero, invece, le farmacie comunali gestite da Ames. ?Le nostre farmacie resteranno aperte - spiega il presidente Statis Tsuroplis - Questo decreto va a inficiare il ruolo della farmacia come front line del servizio sanitario nazionale. Ci sono ancora diversi aspetti da precisare sui punti vendita nei supermercati. Se si chiamer? angolo della salute o para-farmacia, quali controlli subir?, come saranno esposti i farmaci e quali saranno i farmaci commercializzati. Se liberalizzazione deve essere, allora sia liberalizzazione vera, si liberalizzino anche gli orari. Noi chiediamo regole certe e un mercato regolamentato?. Nel frattempo, dunque, nessuno sciopero delle farmacie pubbliche e l’impegno, ribadito dal presidente di Ames, ?di continuare con la politica della scontistica del 20% sui molti prodotti e della fidelizzazione del cliente che abbiamo portato avanti in questi anni?.
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