29/7/2002 ore: 13:00

"Intervista" Cipriani: «Il lusso è finito, resta la semplicità»

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(Del 28/7/2002 Sezione: Cronache italiane Pag. 13)
IL CELEBRE ALBERGATORE RACCONTA IL SUO MONDO
«Il lusso è finito, resta la semplicità»
Arrigo Cipriani: in hotel lo stile è soltanto un ricordo

ARRIGO Cipriani, quest´estate si discute di Capri, della Sardegna. Alcuni dicono che sono luoghi ormai fuori moda. Secondo lei è vero?

«Invenzioni giornalistiche. Non è vero che sono fuori moda. Può darsi che ci siano delle fluttuazioni. Questi posti non possono andare fuori luogo, perché sono straordinari e hanno uno spirito straordinario».

Oggi cos´è di moda e quali sono le vacanze eleganti?

«Funziona sempre la semplicità. La vera semplicità, quella legata alla natura e all´uomo più che all´apparenza. Nel mio campo mi riferisco a certi alberghi e ristoranti che hanno scambiato il lusso con l´arredamento o che fanno dei piatti che non corrispondono alla realtà».

Gli alberghi sono cambiati?

«Da quando i telefonisti rispondono per dire "Grazie di aver chiamato l´albergo X, io sono Giuseppe, o Luigi, o Miriam, o Sabina (telefonista), cosa posso fare per lei?": questo è il vero cambiamento. Personalizzare è la cosa più spersonalizzante che ci sia. C´è una sola azienda al mondo in cui se la persona che risponde al telefono dicesse "sono Gianni" si saprebbe chi è».

Gli alberghi sono più brutti di un tempo?

«Il servizio potrebbe essere fatto dal computer. Quando si arriva in quegli alberghi le danno un libro da leggere per capire come si fa a vivere nell´albergo. Alla fine, quando uno ha pagato un milione a notte, chiedono il parere e le osservazioni dal cliente. Questo tipo di cosa la può fare McDonald´s, che non ha contatto diretto con il cliente. I posti che fanno così passeranno di moda, perché la gente vuole la verità che c´è nelle trattorie. La vera ristorazione italiana è fatta dalle trattorie familiari».

E il lusso dov´è?

«Nell´essere se stessi».

In che albergo si va per evitare di essere un numero?

«Ci sono alcuni alberghi, con ancora vecchie portinerie e ricevimenti».

Per esempio?

«Il Principe Savoia a Milano, o erano così il Connaught di Londra o il Bristol a Parigi».

Ma si può trovare ancora qualche luogo privilegiato?

«La propria barca».

La trovo pessimista.

«Siamo arrivati al buco nero e bisogna uscirne. Gli alberghi italiani hanno copiato dall´America il peggio. Ma in America lo stanno capendo. Nei miei posti, negli Usa, si risponde per esempio solo "Harry Cipriani", senza dire buongiorno».

Il dollaro debole manda via gli americani?

«La stagione da noi va un po´ meno bene circa del 10 per cento, ma non sono gli americani che mancano. Sono soprattutto gli europei».

L´andamento delle borse fa spendere meno soldi?

«Credo che più che altro è l´umore che conta. Uno che ha debiti ed è di buonumore spende di più di uno che ha soldi ed è di cattivo umore».

Ma il lusso oggi costa di più di una volta?

«Sì perché non c´è. Parlando del vecchio Connaught di Londra, ero così contento quando me ne andavo che non guardavo nemmeno il conto».

Il lusso è cambiato?

«Il concetto di lusso è sempre lo stesso, ma non si riesce più ad avere».

Qual è il concetto di lusso?

«Avere servizio vero da parte dell´uomo. C´è una grande tradizione di servizio inglese e anche americano. Il francese è sempre stato più superficiale. E poi c´è il grande servizio italiano. Lo sbaglio è trasformare gli uomini in robot».

Dove andrebbe in vacanza in albergo?

«Guarderei più alla compagnia con cui sono che all´albergo».

E le piccole pensioni, i piccoli alberghi?

«Anche lì la risposta è simile. Io trovo inammissibile che vi sia il frigo-bar o il cioccolatino sul letto prima di addormentarsi».

Una volta si stava meglio?

«Si: quando in un albergo di lusso uno usciva da una stanza, dieci minuti dopo la stanza era rifatta e gli asciugamani cambiati. Questo non succede più».

E la qualità del cibo?

«Il cibo è di qualità quando il gusto del cibo si avvicina il più possibile ai gusti della nostra tradizione di casa, e per questo è ripetibile. Non ho mai francamente capito cosa significa la cucina moderna italiana».

Un suo pasto estivo ideale, Cipriani?

«Una zuppa fredda di verdura e anche un risotto con verdure».

Né carne, né pesce?

«A colazione no. La sera o un piatto di carne o uno di pesce e basta. Con vino la sera, rosso e tanto perché sembra faccia bene al colesterolo».

E che vino d´estate?

«Preferisco il Cabernet rosso tutto l´anno, con la carne e con il pesce».

E l´acqua?

«Gassata la sera e liscia la mattina».

All´Harry´s Bar si fuma?

«Sì, perché c´è una buona aspirazione. Non vedo perché si debba proibire un piacere alla gente. In 45 anni di servizio non ho mai visto un cameriere col cancro ai polmoni; le malattie professionali dei camerieri sono le vene varicose e la prostata, forse perché vedono troppe belle donne».
Alain Elkann

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