13/12/2006 ore: 11:01

"Lavoro" Call center, pronte 6400 assunzioni

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    mercoled? 13 dicembre 2006

    Pagina 37 - Economia


    A un passo dalla svolta la vicenda dei precari del primo gruppo italiano del settore, guidato da Tripi
      Call center, pronte 6400 assunzioni
      stretta nel negoziato Atesia-sindacati
        I lavoratori a Roma, Napoli, Palermo e Catania. Braccio di ferro con la Cgil

        Barbara Ardu
          ROMA - L?accordo c?? o almeno ? molto vicino. Ce l?hanno quasi fatta i precari di Almaviva-Atesia. Avranno il loro contratto. Un part-time, con tanto di contributi malattia, congedi maternit? e il diritto di andare in ferie. La societ? che gestisce il maggior gruppo di call center d?Italia s?? impegnata ad assumere 6.400 lavoratori a progetto trasformandoli in operatori a tempo indeterminato. Altri mille li destiner? all?apprendistato e prima o poi li assorbir? nel gruppo. Nessuna distinzione tra inbound, cio? chi riceve le telefonate e outbound, chi le fa. Un punto che secondo una circolare del ministro del Lavoro Cesare Damiano farebbe la differenza tra i vari tipi di contratto. Chi le riceve infatti sarebbe a tutti gli effetti alle dipendenze della societ?. Quasi un centralinista.

          ? un pezzo di carta sudato quello che attendono i lavoratori di Roma, Catania, Napoli e Palermo. Un esercito di precari. Manca solo la firma del presidente di Almaviva e dei sindacati che hanno condotto la trattativa. Riuniti tutto il giorno ieri all?Unione industriali di Roma. Clima disteso. C?? solo un punto su cui Alberto Tripi, il presidente di Almaviva e la Cgil di settore non riescono a mettersi d?accordo. Un punto tutto politico o semantico, che prima o poi sar? destinato a sciogliersi, ma che ieri li ha tenuti seduti al tavolo fino a tarda sera. E che li costretti a darsi appuntamento per oggi. Alberto Tripi, cos? sembra, vorrebbe la firma dell?accordo prima di alzarsi dal tavolo. La Cgil, a quanto si sa, chiede la firma di un?ipotesi di accordo. Non dell?accordo vero e proprio. Quello semmai verr? firmato dopo, quando il sindacato di Guglielmo Epifani lo avr? portato nelle assemblee, lo avr? illustrato e l?avr? fatto approvare dai lavoratori. Ma Tripi sembra si sia impuntato. Il perch? non ? chiaro. Cisl e Uil se ne sono state in disparte e addirittura s?? arrivato a parlare di firme separate. Ma ? una iattura che nessuno vuole.

          Il nodo ? saltato fuori ieri sera. Almaviva in realt? ha ceduto su tutto. Regolarizza i lavoratori entro il 2007, a scaglioni. Un po? ogni tre mesi. Non distingue tra inbound e outbond. Si adegua alla circolare del ministro Damiano e anzi la supera, si adegua all?accordo firmato da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria e recepito nella Finanziaria. Promette che alla fine del 2007 o gi? di l? il 97 per cento dei 13mila dipendenti di Almaviva avranno un contratto a tempo indeterminato. Sul pregresso per? cala un velo pesante. Alberto Tripi accetta di assumere tutti e di fare quello che ha sempre promesso, sistemare l?azienda, a patto che sui diritti pregressi cali un velo. Saranno i lavoratori a doversi conciliare con l?azienda per chiudere le vecchie questioni.

          Ma a parte il nodo sollevato dalla Cgil il giudizio dei sindacati ? buono. ?Il nostro giudizio ? positivo - spiega Paolo Pirani, segretario confederale della Uil - e dimostra che la validit? della circolare del ministro Damiano e delle norme contenute nella Finanziaria?. Per Annamaria Furlan, segretario confederale della Cisl, ?trasformare 6500 co.co.pro a tempo indeterminato sarebbe una svolta per tutto il settore dei call center in outcourcing, e un segnale molto forte al ministero del Lavoro al fine di definire le regole compatibili delle gare d?appalto abbattendo cos? la prassi del massimo ribasso come da tempo la Cisl ha sempre richiesto?. Ma Alberto Tripi ora si aspetta che anche a tutte le altre societ? vengano imposte le stesse regole.

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