16/4/2007 ore: 10:23
"Lavoro" La strage bianca
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Pagina 4 - Primo Piano SICUREZZA IL PIANO DEL GOVERNO La strage bianca ROMA Un piano contro le morti bianche nel giorno in cui quattro lavoratori hanno perso la vita in servizio. «Via libera» dal Consiglio dei ministri al disegno di legge per la sicurezza sul lavoro. Il governo approva il testo sulla tutela degli operai: le norme garantiranno tutte le categorie e, in particolare, i lavoratori in subappalto. «Ogni caduto sul lavoro è un martire che si sacrifica per noi tutti, fermiamo questa strage», afferma il premier Romano Prodi. Un giro di vite per tutelare soprattutto i giovani flessibili, gli autonomi, gli extracomunitari, i part-time. Non solo i dipendenti, quindi, ma anche i precari e i lavoratori in subappalto, che saranno posti sotto la responsabilità dell’impresa principale. Il dramma Il provvedimento arriva nello stesso giorno in cui un grave incidente ha sconvolto il porto di Genova e, vicino a Monza, un capocantiere è stato travolto accidentalmente da una ruspa. Le due vittime sono Enrico Formenti, un portuale genovese di 35 anni, sposato con due figli e un edile di 43 anni, anche lui padre di due bambini, schiacciato da una scavatrice in un cantiere in provincia di Milano. Franco Cirino, sindacalista della Fillea-Cgil, da quindici anni in edilizia e dipendente di una ditta subappaltatrice, lavorava ad alcune palazzine residenziali in costruzione. Un suo collega, manovrando il braccio oscillante di un escavatore, lo ha investito con la parte posteriore del mezzo. La vittima colpita al torace è rimasta schiacciata fra il mezzo meccanico e un muro in cemento. Inoltre, un operaio di 47 anni è morto nel pomeriggio in seguito alle lesioni riportate in un incidente sul lavoro avvenuto a Bedizzole, in provincia di Brescia. L’immigrato marocchino stava lavorando con un saldatore ad un bidone, che improvvisamente è esploso (forse per la combustione di alcuni gas contenuti all’interno), è stato scaraventato per terra, ha battuto la testa ed è morto nelle ore successive al ricovero. E ancora, in un cantiere edile a Priverno, vicino a Latina, un operaio è caduto da un’impalcatura da un’altezza di sei metri ed è morto sul colpo. Sembra che si trovasse sull’impalcatura senza le previste misure di sicurezza. Il testo unico Da Palazzo Chigi esce, dunque, il ddl con delega al governo per l’emanazione di un «Testo Unico» sul riassetto e la riforma della normativa di tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Saranno intensificati i controlli («severi e frequenti») da parte degli ispettori del lavoro e delle parti sociali. Tra gli interventi che il governo metterà a punto dopo aver ricevuto la delega dal Parlamento c’è la previsione della piena garanzia per i lavoratori «parasubordinati», che vengono considerati beneficiari di tutela in quanto semplicemente presenti in un «ambiente di lavoro di cui il datore abbia la disponibilità», indipendentemente dal tipo di contratto o dal titolo per cui prestano opera. Un’altra novità è costituita dal rafforzamento del ruolo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale, con precise garanzie circa le «modalità di elezione e di svolgimento del mandato». Il ministro del Lavoro Cesare Damiano esprime l’auspicio di «un più celere varo» del ddl: «Un impegno di civiltà per assicurare il rispetto della dignità dei lavoratori». L’ecatombe Nei primi due mesi del 2007 (ultimi dati disponibili) si sono verificati 144 decessi e 132.972 infortuni. Una catena di sangue che vede mediamente più di 4 morti per ogni giornata lavorativa, un «esercito silente» (documenta l’Associazione invalidi Anmil) che dal 1950 ad oggi tocca la cifra incredibile di quasi 200 mila morti per infortuni sul lavoro. La novità maggiore del provvedimento è aver introdotto tra gli obiettivi principali del governo la lotta al lavoro sommerso e irregolare che è tra le cause principali di incidenti e infortuni. |