24/10/2005 ore: 10:50

"McDonald’s" Uno scontrino ogni 40 secondi

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    sabato 22 ottobre 2005



    Pagina 16 Economia & Lavoro



    McDonald’s
    la storia


    Uno scontrino ogni 40 secondi: da 15 anni sotto stress
      Si dice che gli addetti Mc Donald’s di lunga data siano facilmente riconoscibili dalle faccie: belle o simpatiche che siano, dimostrano sempre qualche anno in più dell’età effettiva. «È un lavoro molto pesante - conferma Marianna (nome di fantasia, ndr) dipendente da 15 anni in un ristorante di Cinecittà - sia per i ritmi velocissimi che dobbiamo tenere, sia per i rischi a cui andiamo incontro quando, inevitabilmente su turni di otto ore, cala la soglia d’attenzione. Io, ad esempio, ho le braccia ustionate dappertutto dagli schizzi di olio bollente e mi sono ammalata di cervicale a soli trent’anni per l’aria condizionata altissima che c’è sempre in cucina. La temperatura deve essere bassa per non far sentire troppo l’odore di fritto, ma qui d’inverno si gela. Noi dipendenti abbiamo provato a chiamare l’Asl perchè controllasse e ci siamo finti clienti mandando una lettera di reclamo alla sede centrale, ma nessuno è intervenuto».
        I rischi del mestiere, insomma, prevedono notevole stress fisico ed emotivo: «Il timer suona ogni minuto e ci si abbassa l’udito - continua Marianna - solleviamo le latte di olio da 25 litri e ci si schiacciano le vertebre, corriamo in continuazione da una postazione all’altra e, sotto le continue pressioni del manager che ci sta con il fiato sul collo, ci ammaliamo di nervi. È davvero un lavoro troppo pesante per farlo nel lungo periodo: purtroppo devo mantenere mio figlio e agli 800 euro di stipendio (part-time più assegni familiari) non posso rinunciare».
          Le esigenze aziendali del resto incombono: si stacca uno scontrino ogni 40 secondi e si mantiene un incasso giornaliero da 10mila euro. Cifre da assicurare anche in caso d’imprevisto: «Quattro mesi fa si è incendiata una friggitrice, sono venuti i pompieri con gli estintori a spegnere le fiamme che hanno dichiarato inagibile la cucina per almeno 24 ore. Noi dopo tre abbiamo riaperto. La pancetta sapeva di polvere anti-incendio e l’abbiamo dovuta buttare via per due volte prima che tornasse al suo sapore normale».
            l.v.

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