3/5/2005 ore: 12:09
"Mondo" Italia generosa nelle pensioni
Contenuti associati
Rapporto Ocse / I sistemi previdenziali dei Paesi industrializzati L'assegno vale il 78% dell'ultimo stipendio (la media è il 57%) DAL NOSTRO INVIATO È quanto si evince dalla classifica dei sistemi pensionistici dei 30 Paesi più sviluppati realizzata dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e inserita nel rapporto « Pensions at a Glance » pubblicato ieri. Secondo lo studio, che non tiene però conto dell'ultima riforma previdenziale italiana, il nostro sistema è il quinto più generoso su 30 esaminati per quanto riguarda il « tasso lordo di sostituzione » , cioè il reddito che un lavoratore con uno stipendio medio può attendersi di incassare una volta cessata l'attività. I pensionati italiani, mediamente, ricevono assegni pari al 78% dell'ultimo stipendio ( la media dei Paesi Ocse è del 56,9%). In altri Paesi, come Francia, Islanda, Repubblica Ceca, Giappone o Norvegia questo tasso si colloca intorno al 50 per cento. Significa, tra l'altro, che in Italia, a bocce ferme, c'è meno spazio di mercato per la previdenza integrativa. A guidare la classifica è il Lussemburgo, con un tasso medio di sostituzione del 102%, vale a dire che i pensionati del Granducato incassano di più di quando lavoravano. All'estremo opposto si colloca l'Irlanda, con un tasso del 30,6 per cento. Il rapporto presentato ieri in un seminario di lavoro nell'ambito del Quinto Forum 2005 dell'Ocse intitolato « Il motore dell'avvenire » , alla vigilia della riunione annuale dei ministri che inizia oggi, verrà aggiornato periodicamente per tenere conto delle riforme introdotte dai Paesi. Pensioni minime. Lo studio si occupa anche di pensioni minime, quelle cioè che lo Stato elargisce indipendentemente dai contributi realmente versati se questi non sono sufficienti a produrre una rendita effettiva secondo calcoli attuariali. Secondo la ricerca, l'assegno nei Paesi Ocse è pari a poco meno il 29% delle retribuzioni medie: nel punto più basso della classifica vi è la Repubblica ceca, dove la pensione minima equivale a solo il 12% di un salario medio; all'altro lato troviamo Lussemburgo e Portogallo, dove le pensioni minime hanno un valore superiore al 40% delle retribuzioni medie. Il nostro Paese si colloca al 22%, sotto la media Ocse. |